
Divertente commedia con Katherine Heighl, star di Grey’s Anatomy e di Molto incinta , nel ruolo di una donna segretamente innamorata del suo capo che passa la vita a organizzare i matrimoni degli amici fino a occuparsi di quello del suo amore con la sorella minore.
I film di genere ricordano sempre altri film. D’altra parte, se è vero, ed è un dato acquisito da tempo, che i generi narraviti sono regolati da schemi e funzioni, è inevitabile trovare elementi comuni. Un esempio: lei è carina, fragile, nevrotica e innamorata del suo boss che la ignora. Lui si innamora dell’amica e/o della sorella di lei e decide di sposarsi. Nel frattempo lei scopre finalmente l’amore della vita nell’uomo che in principio sembrava il più improbabile dei compagni di vita.
Quanti film, capolavori compresi, sono stati costruiti attorno a questo schema?
Se il meccanismo continua a produrre storie vuol dire che funziona e funziona perchè esiste un numero infinito di variabili. Che sono quelle che fanno la differenza a cominciare dalla personalità, dal mestiere, la classe sociale, le nevrosi dei personaggi e dalla scelta degli attori.
27 volte in bianco è un film delizioso, pieno di riferimenti ad altre pellicole anche recenti in ossequio alle regole della commedia contemporanea che vive di citazionismo .
Jane, la protagonista interpretata da Katherine Heighl, star di Grey’s Anatomy e di Molto incinta, è follemente e segretamente innamorata di George, Ed Burns, il suo capo, un giovane imprenditore di prodotti ecosolidali, ma invece di occuparsi del suo amore, passa la vita a prendersi cura dei matrimoni degli amici, fino a collezionare, con 27 presenze, un curriculum record come damigella d’onore. Jane è una di quelle bellissime che a prima vista non sembrano così belle. Chi invece è uno schianto da paura è sua sorella minore, Tess, Malin Akerman che tanto è disinibita ed esperta del manuale della conquista dell’uomo quanto Jane è imbranata e insicura. Tess entra in campo proprio quando la sua sorella maggiore sta per decidersi e fa innamorare perdutamente George giocando a fare la donna dei suoi sogni. I due decidono di sposarsi e ovviamente sarà Jane a occuparsi della cerimonia.
Non ci sarebbe una commedia sentimentale se non ci fosse un quarto personaggio: il vero amore della feticista dei matrimoni. In questo caso si tratta di Kevin, James Madsen, un giornalista che cura la rubrica Oggi sposi e che ha notato Jane frequentando i matrimoni. Kevin si convince che la sua storia ha le potenzialità per realizzare quello scoop che gli permetterà finalmente di fare davvero il giornalista. Comincia così a corteggiare Jane ma finisce per innamorarsene e per trovarsi di fronte al dilemma tra la carriera e il cuore.
Miscelate tutto questo con una recitazione spigliatissima, una buona sceneggiatura firmata da Alin Brosh McKenna, che ha scritto Il diavolo veste Prada, la brillante regia della debuttante Anne Fletcher, divertenti personaggi di contorno e avrete l’ottimo cocktail di 27 volte in bianco.
Senza andare troppo lontano con la memoria, non è difficile individuare punti di contatto con In her shoes – se fossi lei per il personaggio di Cameron Diaz che è il modello evidente della sorellina mangia uomini, o con Prima o poi mi sposo dove Jennifer Lopez, guarda un po’, organizza il matrimonio dell’uomo che ama.
Ma chi si sentirebbe di criticare i Coen di Non è un paese per vecchi per l’amore dichiarato per il road movie, il western e il thriller?
Paolo Biamonte