Aggiornato il Dicembre 3, 2009 da Il Guru dei Film
Robert Zemeckis ripropone il classico natalizio utilizzando le più moderne tecnologie e un cast con Jim Carrey, Gary Oldman, Colin Firth e Robin Wright Penn per una versione spettacolare e dalle atmosfere horror.
A Christmas Carol (Canto di Natale) di Charles Dickens è uno dei racconti più famosi della letteratura di ogni tempo nonché uno dei testi più amati e rappresentati dal cinema. Robert Zemeckis ha deciso di realizzarne una nuova, spettacolare, versione in 3D utilizzando la tecnica motion capture, già sperimentata in Polar Express, che permette di catturare ogni singolo movimento degli attori (comprese le espressioni facciali) trasformandolo in immagini grafiche. E tanto per non lasciare niente al caso ha chiamato un cast stellare formato da Jim Carrey, Gary Oldman, Colin Firth e Robin Wright Penn, tutti impegnati a coprire più di un ruolo. In America i risultati al botteghino sono stati trionfali.
C’è ancora qualcuno di voi che non ricorda la storia di Ebenezer Scrooge, il modello per Paperone, il vecchio burbero e spilorcio che disprezza le festività e non sopporta che il nipote e il suo contabile siano impazienti di partecipare alla cena della notte di Natale, che per lui dovrebbe essere dedicata, come tutti i giorni al lavoro. Scrooge riceve la visita del fantasma del suo vecchio socio d’affari, che lo avverte come da morto stia pagando il prezzo della sua avidità e gli offre la possibilità di redimersi. A chiarirgli definitivamente le idee arrivano i tre spiriti del Natale, quello passato, quello presente e quello futuro. L’ happy ending finale è il più natalizio che ci sia.
Zemeckis è padrone assoluto del 3D e porta lo spettatore dentro il film, lo immerge nella Londra fumosa e tetra di Dickens, lo sorprende con atmosfere horror, spettri, fantasmi e persino l’ombra della morte con tanto di falce.
E’ quasi inutile dire che Jim Carrey è Scrooge e insieme i tre spiriti, ed è uno spettacolo nello spettacolo pensare all’attore canadese in sala di doppiaggio. La tecnologia ha fatto acquistare al racconto una spettacolarità del tutto nuova ma anche un clima di paura che può spaventare i più piccoli.
Chiude la canzone cantata da Andrea Bocelli, ormai un divo delle classifiche americane.
Paolo Biamonte