Amer (2009)

Aggiornato il Febbraio 17, 2011 da Il Guru dei Film

Film: Amer

Il sorprendente neo-giallo francese sulla misteriosa vita di una donna.

 

La piccola Ana cresce sola nella vecchia casa di famiglia sotto le cure poco benevoli della madre. Divenuta adolescente comincia ad affrontare le prime attenzioni maschili di cui prova attrazione e ribrezzo, Ana però é sempre più chiusa in se stessa. Alcuni anni più tardi una giovane donna ritorna nella vecchia villa abbandonata: é Ana, forse desiderosa di fare i conti con il passato per risolvere una realtà allucinata e dai risvolti inquietanti.

Per il film francese "Amer" è stato coniato il nuovo termine di "neo-giallo", utile a indicare la totale devozione al cinema giallo-thrilling italiano dei primi anni 70. Forse solo all'estero poteva venire concepita un'opera del genere, dalle nostre parti le "vecchie" pellicole venerate nel resto del mondo vengono viste con sufficienza, al massimo viene ricordato il solito Dario Argento e si dimentica tutto il resto, ossia una serie di imperdibili schegge di cinema puro firmate da gente del calibro di Lucio Fulci ("Una Lucertola con la Pelle di Donna"), Sergio Martino ("La Coda dello Scorpione"), Umberto Lenzi ("Sette Volti per l'Assassino"), solo per citare i più noti. "Amer" per essere apprezzato appieno pretende quindi un minimo di conoscenza della materia, altrimenti si può pensare di assistere a un trip psichedelico vintage, una condizione che permette un impressionante tuffo nel cinema di genere del passato, che é anche un salto dentro un'epoca senza tempo, indefinita tra i primi anni 70 e i nostri giorni.

I titoli di testa fanno scorrere un brivido lungo la schiena per l'incedere delle note di Bruno Nicolai tratte da "La Coda dello scorpione", immagini in split-screen descrivono l'avvicinamento a una lugubre villa sul mare in stile liberty, paragonabile a quella splendida presente in "Profondo Rosso", la prima immagine però è un close-up sull'iride di un occhio, una sorta di leit-motif ossessivo che si ripete lungo tutta la pellicola, in quella che si può definire una morbosa ricerca del dettaglio ravvicinato, proprio come nei thriller italiani sempre prodighi di insistite inquadrature sui corpi e i loro piccoli particolari. La colonna sonora ripesca quindi le composizioni originali d'epoca ma le inserisce in un nuovo contesto, rimangono inalterati invece il mood, l'atmosfera perduta e densa di nostalgia, in altri punti chiave si possono ascoltare le splendide composizioni di Ennio Morricone ("Un Uomo si é Dimesso"), Stelvio Cipriani ("La Polizia Chiede Aiuto", "La Polizia ha le Mani Legate", "La Polizia sta a Guardare"), mentre da un'auto-radio con grande effetto giunge la voce di Adriano Celentano intento in "Furore".