American Sniper

Aggiornato il Dicembre 30, 2014 da Il Guru dei Film

Clint Eastwood dirige la storia del più famoso cecchino della storia dell’esercito americano, con Bradley Cooper nel doppio ruolo di protagonista e produttore.

American Sniper è la storia vera di Chris Kyle, il più letale e famoso, cecchino della storia dell’esercito americano: come riportato nell’autobiofgrafia che ha ispirato il film, il Pentagono gli attribuisce 160 vittime, lui ne rivendicava 255. Era un Navy Seals e, fin dalle prime operazioni, ha operato in Iraq. Di solito i suoi bersagli erano a una distanza tra i 200 e i 500 metri, ma colpiva facilmente obiettivi a un chilometro: il suo tiro più celebre è stato misurato in 1900 metri.
I suoi commilitoni lo chiamavano La leggenda, i suoi nemici Il diavolo.

Cresciuto in Texas, Kyle era una perfetta macchina da guerra che ha sempre sparato dopo aver ricevuto l’ordine dai suoi superiori, uno che passava ore sdraiato ad aspettare e che descriveva così il suo lavoro: “devi avere pazienza, sapere aspettare. Saper attendere, è la cosa più importante. Poi quando inquadri il bersaglio, i battiti del tuo cuore rallentano, il respiro quasi scompare. Devi premere il grilletto tra un battito e l’altro”.

I suoi problemi erano però con la vita normale, con la gestione della vita familiare. Tornato a casa per amore della moglie, si era dedicato all’assistenza dei suoi ex commilitoni con problemi. E’ stato ucciso in un poligono di tiro a pochi passi da casa proprio da un reduce dall’Irak reso folle dal Disturbo Post Traumatico da stress.

Bradley Cooper ha acquistato i diritti dell’autobiografia di Kyle, assegnandosi il doppio ruolo di produttore e protagonista. Alla regia si erano candidati prima David O. Russel e poi Steven Spielberg che hanno passato la mano e così la scelta è caduta su Clint Eastwood che, per più di una ragione, sembra davvero il regista ideale per questo film.

Al di là delle note simpatie repubblicane e del suo inevitabile patriottismo, Eastwood ha sempre dimostrato di pensare per conto suo. Ciò che colpisce di questo film è lo stile del racconto: senza fronzoli ed eccessi. C’è un uomo che crede profondamente in quello che fa e che mette il suo talento di professionista della morte al servizio dei suoi commilitoni in pericolo. Kyle non uccide per passione: fa un lavoro e parla poco (un requisito sicuramente apprezzato da Eastwood).

La guerra in Iraq non viene messa in discussione né viene messa in luce la follia di un conflitto costato un miliardo di dollari al giorno. Ma la guerra basta fotografarla per svelarne l’orrore. Un orrore che segue il protagonista anche a casa, dove c’è una famiglia terrorizzata dal suo lavoro. E dove c’è una vittima di guerra, l’ex soldato impazzito, che gli toglie la vita.

Bradley Cooper aggiunge al suo repertorio di attore un ruolo con il registro drammatico, accanto a lui un’intensa Sienna Miller.

Paolo Biamonte

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