Amore, cucina e curry: intervista a Lasse Hallstrom

In occasione dell’uscita nelle sale di Amore, cucina e curry, abbiamo incontrato il regista Lasse Hallstrom.

 

 Parte 1

 

 Parte 2

 

Per presentare la pellicola, il regista di capolavori come Chocolat e Le regole della casa del sidro (oltre che della maggior parte dei videoclip dello storico gruppo musicale ABBA) è sbarcato nella nostra Capitale e ci ha gentilmente concesso quattro chiacchiere.

Tra le altre cose, Hallstrom ha raccontato di essere salito a bordo di questa nuova avventura a corsa già iniziata.

“È stato Steven Spielberg a propormi di dirigere questo film, che inizialmente avrebbe dovuto fare lui. – ha rivelato il regista – È stato stupendo lavorare con lui. Penso sia il più grande regista che ci sia”.

Come si evince dal titolo, in Amore, cucina e curry, il cibo è il fil-rouge della storia e Hallstrom ha confessato che per lui il cibo è memoria, perché riesce a riportarti indietro nel tempo: “Sentendo un profumo – ha commentato – puoi tornare a quando eri un bambino; il cibo è una potente memoria”.

Il film, adattamento cinematografico del romanzo Madame Mallory e il piccolo chef indiano di Richard C. Morais, vede la firma come sceneggiatore di Steve Knight, mentre alla produzione troviamo Steven Spielberg e Oprah Winfrey. Lo avranno condizionato nella realizzazione di questo nuovo lavoro?

“All’inizio mi venivano date molte note, su cosa tenere e cosa non tenere. – ha dichiarato a proposito Hallstrom – Poi mi hanno lasciato completamente libero. Ho tratto molta ispirazione dal confrontarmi con Steven. Quando hai uno come lui come produttore, vuoi cercare di dare il meglio di te per impressionarlo!”.

Al regista è stato poi chiesto se cerca la sua personale stella Michelin oppure se, come dice il personaggio di Hassan nel film, la realizzazione arriva da qualcosa di più profondo.

“Gli artisti sono fragili e hanno sempre bisogno di conferme – ha risposto con molta sincerità Hallstrom – perciò sì, inseguo la mia personale stella Michelin attraverso la conquista di premi e riconoscimenti.. ma se parliamo della stella sulla Walk of Fame… beh no, sono troppo svedese per quella!”

by funweek.it/cinema