Anarchia – La notte del giudizio (2014)

Aggiornato il Luglio 28, 2014 da Il Guru dei Film

Il secondo capitolo della saga The Purge.
Los Angeles 2023, come stabilito dai Padri Fondatori giunge una volta all’anno la notte di purificazione: 12 ore in cui le violenze e gli omicidi sono permessi alla popolazione per sfogarsi e “purificarsi”. Per vari motivi e circostanze sfortunate, alcuni cittadini si ritrovano nelle strade della metropoli in balia di pazzi assassini, ora l’unica cosa che conta è sopravvivere sino l’arrivo dell’alba.

 

Messo in piedi nel giro di poco meno di un anno arriva l’istant-sequel de La Notte del Giudizio/The Purge”, il big hit horror dell’estate 2013, sempre per mano del regista/sceneggiatore James DeMonaco e con un budget più consistente, seppure ancora lontano dalle mega produzioni con cui si deve misurare al botteghino americano. DeMonaco si fa valere ancora a livello di numeri, gli incassi di Anarchia sono ottimi, e anche la critica è piuttosto benevola nonostante la serie The Purge non inventi nulla o sorprenda in particolare modo. La sintesi e la semplicità dei due film fin qui prodotti rivelano il malessere di una società basata sulla violenza che favorisce i ricchi a danno dei poveri, insomma niente di nuovo, una situazione amplificata dalla notte della “purga” che esplode nel suo sanguinario significato simbolico, dove la prevaricazione e l’eliminazione fisica del più debole è un atto non solo liberatorio ma anche vitale e da preservare.

DeMonaco non è interessato più di tanto a scavare nel tema scabroso in cui si immergono i personaggi, da qui si levano le maggiori critiche che parlano di superficialità e dispersione, il regista pare più attratto dal lato exploitation della vicenda, quindi più orientato all’azione e alla cornice scenografica e da questi punti di vista non ci si può troppo lamentare. Poche chiacchiere, nessuna spiegazione particolare di aspetti che si intuiscono al volo, forse anche troppo semplificati e stereotipati (le famiglie ricche, bionde, ben vestite, ecc.), ma che vanno dritti al sodo. A favore di DeMonaco bisogna notare il bisogno di distanziarsi dal precedente film, Anarchia non è la fotocopia di La Notte del Giudizio, resta l’incombenza della follia omicida ma cambiano l’impostazione e lo stile, se prima la location principale era una villa borghese ora l’ambientazione è un’intera città e le sue strade notturne e deserte, i punti di vista dello scenario si moltiplicano per la presenza di personaggi più variegati e casuali che hanno modo di condividere la paura del caos e della violenza.

I collegamenti con il genere horror divengono più flebili ma non mancano, la saga rimane comunque legata al canovaccio de La Pericolosa Partita, il classico dell’horror anni 30 in cui il ricco conte Zaroff dava la caccia a ignare prede umane, Anarchia sposta il baricentro verso l’azione e sembra espandere le suggestioni intraviste nel prologo del sottovalutato Senza Tregua (1993) di John Woo. DeMonaco non dimentica l’aspetto iconografico delle maschere che hanno fatto la fortuna del primo episodio, qui è un’inquietante banda di giovinastri street-punk a nascondere il volto dietro a macabre rappresentazioni di incubo e morte, molto belle alcune sequenze che li vede minacciosi al centro di strade desolate in cui sono ormai padroni assoluti. Tra i protagonisti svetta il personaggio sofferto di Frank Grillo, un uomo che ha una missione da compiere nel corso della notte del giudizio, un tipo che ha dimestichezza con le armi e la violenza, un vero duro che ha però il buon senso di giungere in soccorso di un paio di coppie smarrite nella notte. Anarchia diviene presto un survival ambientato in un contesto urbano pieno di trappole e minacce, a inquietare in maggior misura è la figura del macellaio armato di mitragliatore gigante che falcia le vittime dal retro di un camion, il leader di un piccolo esercito di forze speciali impegnate in sanguinosi raid che sembrano seguire un preciso e misterioso piano.

Anarchia si mantiene su una buona tensione con almeno un paio di diversivi interessanti, la scena dell’appartamento in cui vengono accolti i protagonisti e il momento della kermesse “ludica” organizzata ad un party di ricchi (ai limiti del grottesco), lo scontro inoltre si accentua per l’introduzione del rivoltoso Carmelo, un rivoluzionario che fa il verso a Malcom X e aizza il pubblico alla ribellione con messaggi video pirata. Le protagoniste femminili sono molto gradevoli, interpretate da Carmen Ejogo (la madre-cameriera Eva) e Kiele Sanchez (Liz, la ragazza rimasta in strada per un guasto alla macchina con il fidanzato), e godono di sufficiente spazio, si può dire lo stesso di Anarchia, un film di genere piacevole che non vuole strafare e consapevole dei suoi limiti. Scontato l’arrivo di un terzo capitolo.

 

Tit. Originale: The Purge: Anarchy
Paese: USA/Francia
Rating: 7/10