Apocalisse a Frogtown (1988)

Aggiornato il Giugno 17, 2014 da Il Guru dei Film

Un post-apocalittico anni ’80 scanzonato e divertente.
A seguito di un olocausto nucleare la Terra è in ginocchio e ridotta a una landa desertica, come se non bastasse la maggior parte della popolazione ha problemi di fertilità. L’avventuriero e aitante Sam Hell è costretto a compiere una missione: liberare delle fanciulle rapite dai mutanti di Frogtown per inseminarle e concedere un futuro alla razza umana.

 

Spassoso B-movie anni ’80 che in sintesi si può definire come l’incontro tra Mad Max e le tartarughe ninja, in realtà le creature che compaiono sono dei rospi umanoidi, un bizzarro risultato non adatto a tutti i palati a causa della forte dose di ironia che lo compone e gli scarsi mezzi produttivi a disposizione. L’immaginario della trilogia con il celebre guerriero della strada Mad Max viene stravolto verso un road-movie con i toni degni di una commedia sexy, roba da fare storcere il naso ma la leggerezza di Apocalisse a Frogtown (con)vince per essere una variante spiritosa di un genere ai tempi già in declino, dopo la diffusione e il successo dei primi anni 80. Molto carino il prologo che si fa beffe del finale de “Il pianeta delle scimmie” (1968), la scena della statua della Libertà, quasi a sottolineare una dichiarazione di intenti che unisce la citazione al divertimento.

A rendere il tutto più simpatico è la riuscita coppia protagonista che sembra sbucare dal set di un film porno anni 70: lui è quel manzo (ex) wrestler di Roddy Piper, nel ruolo di Sam Hell, che nello stesso anno interpreta il mitico John Nada in Essi Vivono di John Carpenter, lei è Sandhal Bergman, la biondona di Conan il Barbaro” (1982), nella parte della sexy Spangle, una sorta di dottoressa con doti di action-woman vestita da infermiera e con occhialoni maliziosi. Il film è pieno di allusioni sessuali ma non scade mai nella volgarità, rispetto agli standard attuali poi fa quasi tenerezza, e verte tutto sulle capacità amatorie di Sam Hell, uno degli ultimi veri uomini in circolazione, fertile e superdotato, una calamita per le giovani donne rimaste nei paraggi. Ulteriore trovata esilarante è il cinto contenitivo hi-tech che Sam ha applicato per preservare il suo “dono”, il gingillo tecnologico ha una controindicazione dolorosa che prevede una scarica elettrica comandata dagli orecchini di Spangle (la Bergman) pronta a intervenire negli eventuali tentativi di fuga dell’uomo. Max deve controvoglia, aiutato da Spangle e una altra presenza femminile avvenente con il nome di Centinella, una guerriera armata di mitragliatrice, salvare e intrattenere fanciulle sconosciute e combattere contro strani avversari.

Roddy Piper ai tempi sembra all’inizio di una carriera interessante, questa è la sua migliore prova dopo il celebre e coevo “Essi Vivono”, per lo meno una delle più ricordate, prima di finire quasi subito in un girone di produzioni di serie B (tendenti alla Z) senza ritorno, il suo Max Hell è un simpaticone in balia del sesso femminile, una sorta di uomo oggetto che comunque non si dispera più di tanto delle attenzioni di giovani ragazze, nel corso della vicenda viene impegnato anche in alcune sparatorie e scontri all’ultimo sangue, il look post-apocalittico che ricorda da vicino quello di Mel Gibson in “Mad max oltre la sfera del tuono” pare azzeccato. Al suo fianco la sexy Spangle della Bergman lo stuzzica con spogliarelli e situazioni sadomaso (la scena della schiava al guinzaglio), sempre e comunque con fare spiritoso, l’attrice bionda vaga per tutto il film mezza nuda ma da questo punto viene superata dall’altrettanto bella Centinella di Cec Verrell, una supersexy militare dalla mitraglietta facile, che si mostra in topless nella scena hot con Sam dentro un sacco a pelo.

L’aspetto che rende originale Apocalisse a Frogtown resta la presenza dei mutanti con le fattezze di rane umanoidi, le creature curate dal make up di Steve Wang sono inverosimili e grottesche, strappano più sorrisi che altro, come la frog-girl di uno strip club che si invaghisce di Sam Hell. Il cattivone di turno è un ranocchio irascibile che scatena i suoi uomini, o meglio le sue rane, contro i nostri eroi giunti nella zona off-limits di Frogtown per salvare come nei migliori fantasy delle fanciulle in pericolo. Apocalisse a Frogtown tiene fede alle direttive del filone post-atomico con scenografie povere ma che descrivono ambienti post-industriali e desertici, un film che non disdegna le riprese in esterni alla Mad Max dal quale riprende la comparsa di automezzi aggressivi ed elaborati, bella la macchina rosa con mitragliatrice sul tettuccio dei protagonisti, nel finale Sam Hell sfodera una katana come l’eroe di un manga post-apocalittico. Film diretto da Donald G.Jackson e Robert J.Kizer dimenticato troppo in fretta, esistono anche dei sequel molto più oscuri e senza Roddy Piper intitolati Return to Frogtown (ma con Lou Ferrigno nella cast list) del 1993 e Max Hell frog Warrior (2002).

 

 

Titolo Originale: “Hell Comes To Frogtown”
Paese: USA
Rating: 7/10