Appaloosa (2008)

Aggiornato il Maggio 29, 2009 da Il Guru dei Film

Film: AppaloosaUn cast delle grandi occasioni guidato da Viggo Mortensen per il western diretto dall’attore Ed Harris, un ritorno al cinema classico che punta a rinnovare un genere troppo spesso dimenticato.

Gli esasperati cittadini di Appaloosa ingaggiano il pistolero Virgil Cole (Ed Harris) ed il suo vice Everett Hitch (Viggo Mortensen) per ristabilire la giustizia e l’ordine compromessi dai soprusi del ranchero omicida Randall Bragg (Jeremy Irons). L’amicizia di ferro che unisce i due nuovi sceriffi di Appaloosa viene sconvolta dall’arrivo della giovane vedova Allie French (Renée Zellweger).

Si può ritenere fallita, al momento, la rinascita del cinema western stando agli sconfortanti riscontri economici. Il remake di “Quel treno per Yuma” (2007), il titolo più famoso degli ultimi western americani, ha incassato a malapena 70 milioni di dollari a fronte di un budget di 55 milioni, evidentemente anche i nomi di richiamo di Russel Crowe (“Il gladiatore“) e Christian Bale (“Il cavaliere oscuro“) non bastano ad attirare le masse verso i polverosi paesaggi del vecchio west; imbarazzanti i miseri 15 milioni raggranellati da “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford“, suicida operazione sin dal tedioso chilometrico titolo, mentre è ancora disperso nei meandri della distribuzione “Sukyaki Western Django” (2007) di Takashi Miike.

Appaloosa” non ha cambiato il trend negativo, 27 milioni incassati per un budget di 20, un film poco visto che rappresenta la seconda prova come regista del noto attore Ed Harris (“The Abyss“, “Truman Show“), una rivisitazione delle pellicole classiche di John Ford (“Sfida infernale“, “L’uomo che uccise Liberty Valance“) e altri titoli celebri come “Quel treno per Yuma” (1957) e “Ultima notte a Warlock” (1959), quest’ultimo viene ricordato in più di uno spunto nel corso della vicenda. Harris predilige uno stile di regia pacato denso di campi lunghi e camera fissa sui volti, il montaggio è anche troppo misurato e le (poche)sequenze d’azione sono composte da sparatorie che si esauriscono sempre nel giro di pochi secondi, una scelta per ricreare il massimo realismo possibile.