Asterix alle Olimpiadi – Più veloce di Schumacher

Aggiornato il Febbraio 8, 2008 da Il Guru dei Film

asterix alle olimpiadi

Il campione di Formula 1 è, insieme a Jean Todt, Zinedine Zidane, Amelie Mauresmo e Tony Parker, tra le guest star del terzo film tratto dal fumetto di Goscinny e Uderzo.

Asterix alle Olimpiadi è il terzo film tratto dallo strepitoso fumetto creato da Goscinny e Uderzo. È anche il più ambizioso sul piano del mercato e il meno fedele all’originale. Gerard Depardieu è di nuovo Obelix, mentre per Asterix c’è Clovis Cornillac al posto di Christian Clavier. Gli altri volti famosi sono quelli di Alain Delon che fa Cesare e quelli di Michael Schumacher, Jean Todt, Amelie Mauresmo (star del tennis), Zinedine Zidane e Tony Parker, asso del basket e marito di Eva Longoria. Le star dello sport compaiono nella parte finale, quella dedicate alle Olimpiadi, che è anche la migliore. La corsa con le bighe di Asterix contro Schumacher e Todt è divertente e spettacolare come il fumetto. In questa nuova avventura, Asterix e Obelix vanno in ‘trasferta’ in Grecia, per aiutare un loro amico, Alafolix (Stephane Rousseau) a vincere le Olimpiadi, e così poter sposare la principessa dei Greci (Vanessa Hassler). Avversario molto poco corretto per i tre Galli sarà il malefico Bruto (Benoit Poelvoorde) che, oltre ad aspirare alla mano della principessa, continua ad architettare complicati piani per uccidere il padre Cesare. E sfida Asterix a vincere le Olimpiadi, proibite a Obelix, senza usare la pozione magica. È bellissimo come Depardieu abbia descritto il suo rapporto con il gallo panciuto, gran divoratore di cinghiali e implacabile distruttore di romani.  Adoro questo personaggio, per interpretarlo non devo fare niente, visto che gli assomiglio sempre di più, ha spiegato. Rispetto ai soliti personaggi dei fumetti, che sono sempre impegnati a salvare l’America, lui non ha altra missione se non far felici gli altri, ascoltare il suo cane e chi lo circonda. E come un bambino, si sorprende davanti alla vita, al cibo, all’amore. Un piccolo gioiello di autoironia è invece il monologo con cui si presenta Delon-Cesare: Cesare è immortale… per molto tempo, è un gattopardo – dice l’attore, specchiandosi vanesio – che non deve niente né a Rocco, né ai suoi fratelli, né al Clan dei Siciliani…
Paolo Biamonte