Black Dynamite (2009)

Black Dynamite: l’omaggio alla blaxploitation anni 70 con protagonista Michael Jai White …

  • Tit. originale: Black Dynamite
  • Paese: USA
  • Rating: 7/10

Primi anni 70, Black Dynamite è un ex gente CIA che vuole vendicare la morte del fratello ucciso dagli uomini di un trafficante di droga. L’uomo inizia un’indagine che lo porta a scoprire un giro losco e pericoloso gestito dai piani più alti e insospettabili della società.

Nella scia di Grindhouse (2007) di Tarantino e Rodriguez, e dire che è stato un vero flop, Black Dynamite ripesca il cinema perduto e selvaggio degli anni 70 in chiave ironica e citazionista. Con uno sforzo si potrebbe considerare Black Dynamite come l’eventuale terzo capitolo-collante di Grindhouse. A dire il vero il film di Scott Sanders non ha nemmeno per un secondo il piglio post-moderno di Tarantino (per restare in argomento vedasi Jackie Brown) ma non lo nasconde affatto, in Black Dynamite tutto è parodistico, scanzonato e comico, non interessa inventare niente, conta invece di più lo spirito di evocazione portato alle estreme conseguenze di una farsa concepita con cognizione di causa. Ma il gioco, se si decide di starci, alla fine funziona e strappa più di una risata per una pellicola che, tutto sommato, risulta unica.

L’avvicinarsi a Black Dynamite non presuppone una conoscenza approfondita del cinema black anni 70, possono però lasciare perplessi in più di un’occasione le continue scelte stilistiche adottate, solo in apparenza casuali, visto che si trovano: continui salti di montaggio, irruzioni di musiche fuori luogo, cali di ritmo, “spiegoni” con flash-back del passato, ecc. Tutti elementi presenti nelle pellicole originali che qui vengono riproposte con un effetto, a tratti, estremizzato ma divertito, a un certo punto si nota anche un microfono (dall’alto) in campo, a sottolineare la qualità non sempre professionale usata ai tempi. Michael Jai White (Blood and Bone), attore nero marziale maestro di sette cinture nere in diverse discipline, è l’anima del progetto da lui finanziata, scritta e interpretata nel ruolo del protagonista Black Dynamite, aitante eroe ricalcato sulle figure di altrettanti black-heroes degli anni 70.

Black Dynamite è un incrocio tra Fred Williamson (Black Cesar – il padrino nero) e Jim Kelly (I tre dell’operazione drago) vestito come lo Shaft di Richard Roundtree, un ex veterano del Vietnam (l’esilarante aneddoto sul bambino senza gambe), ex-CIA, insomma un duro con la passione dei nunchaku che mena da fare paura, nonché maschio dominante e grande amante delle donne, in una delle prime scene è intento a letto con un gruppo (multirazziale) di giovani fanciulle nude, in seguito arriva anche il fantastico incontro con l’infermiera con le tette di fuori che pare uscito da un porno d’epoca, peccato solo che il film non insista troppo su queste situazioni. In Black Dynamite non poteva mancare una colonna sonora seventies pazzesca, tutto il film è sempre sottolineato da musiche e ballate di alto livello, alcuni sono veri e propri standard della black-music, un commento sonoro ben integrato nella vicenda che però non decolla mai, sembra che a Sanders e White questo importi poco, del resto non vi è mai un minimo di tensione e la storia semplice si sfilaccia di continuo. Questo è dovuto al fatto che è posta l’attenzione più ai vari siparietti che si susseguono, ai dialoghi assurdi, ai numerosi personaggi che interagiscono con Black Dynamite come la bella Salli Richardson Whitfield, la fidanzata (nera) con una capigliatura afro d’antologia o il buffo gruppo di Black Panthers con i quali stringe un’alleanza.

Dal punto di vista dell’azione le cose non vanno molto meglio, qualche sparatoria sparsa, nonostante la divertente sequenza del combattimento folle a colpi di kung fu e mosse bizzarre tra Black Dynamite e il criminale cinese Dr. Wu, anche in questo caso non si tratta della prerogativa principe di un film che vuole essere considerato più come un contenitore di sensazioni/suggestioni nostalgiche e perdute che non un action travolgente o spettacolare. Verso il finale Black Dynamite si lascia andare al delirio, si intravedono anche degli effetti speciali in CGI, coinvolgendo la casa Bianca e niente meno che il presidente Nixon (!) in furibondi scontri e rese dei conti. Scena conclusiva ridondante e assurda che però ha il pregio di risultare a suo modo iconica. I dialoghi migliori e più scorretti del film si trovano nei divertenti titoli di coda. Black Dynamite, disponibile solo da poco in Italia, ha generato una serie animata omonima a quanto pare apprezzata.

Sciamano

 

Il poster originale di Black Dynamite

Black Dynamite - Official Poster