Breakdown – La trappola (1997)

Breakdown – La trappola (1997)Kurt Russell nel serrato action on the road diretto da Jonthan Mostow.

Jeff è rimasto con la macchina in panne in mezzo al deserto, in attesa della moglie Amy che è riuscita a strappare un passaggio a un camionista per chiedere soccorso. Jeff riesce a fare ripartire la macchina, ora il problema è ritrovare Amy, nessuno sembra averla vista alla vicina stazione di servizio, la donna è scomparsa senza lasciare tracce. Jeff non si da per vinto e si mette alla caccia del camionista del passaggio.

Sembra un action semplice "Breakdown – La trappola" ma a ben vedere sono ben pochi i film dello stesso genere che si possono dire sugli stessi livelli. Tutto fila per il verso giusto, la storia procede su binari già collaudati dai classici "Duel", "Un tranquillo weekend di paura", "Non aprite quella porta", "The Hitcher", senza dimenticare altri titoli minori come "The Vanishing Scomparsa", la sceneggiatura ha qualche forzatura (la moglie che salta sul camion del primo che passa) ma ha una progressione incessante e, soprattutto, un Kurt Russell in gran forma e una regia action davvero ispirata. Il film è tutto ambientato nel deserto, lungo le strade polverose di California e Nevada, una rincorsa a rotta di collo tra inseguimenti in macchina e sparatorie, insomma un action americano fiero e avvincente che non concede tregua e presenta pericoli sin dalle prime immagini: la frenata del protagonista per schivare l'improvviso arrivo di un fuoristrada.

Breakdown – La trappola (1997)

Kurt Russell è Jeff, perfetto nel ruolo del marito disperato che si confronta con la paura rurale, quella tipica del cittadino borghese di fronte ai campagnoli rozzi e violenti, una situazione in anticipo su tutto il revival horror che esplode solo qualche anno dopo, dal remake di "Non aprite quella porta" (2003) in avanti. Gli avversarsi che il protagonista deve affrontare sono capeggiati dal grande caratterista J.T.Walsh (Codice d'Onore), muore a 54 anni l'anno seguente, in questa occasione memorabile nella parte del camionista criminale, un padre di famiglia che nasconde la sua indole di serial killer. Jonathan Mostow alla regia si mette in mostra per le grandi produzioni, dopo questa prova passa al bellico "U-571" (2000) per poi approdare al blockbuster "Terminator 3 Le macchine ribelli" (2003), si nota la predisposizione per le scene d'azione che sono sempre spettacolari e di forte impatto e, per quanto riguarda "Breakdown – La trappola", eseguite in gran parte con stunts autentici.

Jeff deve ritrovare la moglie, l'attrice Kathleen Quinlan (Punto di non ritorno), in un crescendo di tensione e colpi di scena, si susseguono fughe, pedinamenti e la comparsa di nuovi personaggi inquietanti, tra i quali uno degli attori feticcio del regista, Jack Noseworthy (U-571), che si presenta come un minorato mentale in omaggio alle figure tipiche del genere (per es. il ragazzo che suona il banjo in "Un tranquillo weekend di paura"). Tra le scene più riuscite: quella della macchina guidata da Jeff sin dentro il letto di un fiume, autentica e spettacolare, l'inseguimento rocambolesco verso il finale con esplosioni e mezzi rovesciati, inoltre l'arrampicata di Jeff (uno stuntman che sostituisce Kurt Russell) nella parte inferiore di un camion in corsa.

Il finale circoscritto su un ponte è semplicemente eccezionale, un duello di lamiere e pneumatici sospeso sul precipizio di uno strapiombo, molto realistico e capace di tenere con il fiato sospeso per interminabili secondi, davvero una grande conclusione per un film strepitoso. "Breakdown – La trappola", un film da riscoprire.

Titolo Originale: "Breakdown"
Paese: U.S.A.
Rating: 8/10