Aggiornato il Ottobre 21, 2010 da Il Guru dei Film
"Buried" ha numerose sequenze buie, per diversi secondi non si vede niente, mentre si appoggia quasi completamente sul sonoro e alle comunicazioni tramite cellulare del protagonista con vari personaggi, segreterie telefoniche comprese, in un balletto di chiamate (perse), vibrazioni e display illuminati quasi infiniti al punto che alla trentesima chiamata viene quasi da ridere. Il tanto proclamato effetto claustrofobico è meno presente del previsto visto che li dentro, nella bara, succede un pò di tutto anche il fatto di girare dei video, bisogna pur inventarsi qualcosa per tirare 94 minuti, senza contare la presenza di ospiti inattesi che qualcuno ha visto come una citazione a Indiana Jones e "I predatori dell'arca perduta", assurdo, in effetti. Se si vuole davvero soffrire e provare dei veri sintomi di mancamento di spazio meglio dare una ripassata al fantastico "The Descent" (2005).
Superato indenni il non proprio scorrevole primo tempo e la poco velata intenzione di cercare di dire qualcosa, senza riuscirci, sul conflitto in Iraq si giunge con una certa curiosità verso il finale, ci si chiede infatti come possa venire chiuso un film come "Buried", si dice che molti abbiano intuito la facile conclusione (mah!), per la stragrande maggioranza si assiste invece all'ormai immancabile sorpresa che non è cosi da buttare, anche se poco dopo si capisce di avere assistito all'ennesima mossa ruffiana verso il pubblico. "Buried" viola una delle "leggi" sacre del recente cinema horror, il telefonino ha campo e funziona pure sotto terra, e ricorda a tutti di non separarsi mai dal prezioso oggetto, neppure per l'ultimo viaggio (meglio se con le batterie cariche). A dir poco sopravvalutato.
Titolo originale: "Buried"
Paese: Spagna
Rating: 5/10