Codice : Genesi (2010)

Aggiornato il Marzo 4, 2010 da Il Guru dei Film

Film: Codice: Genesi

Scenari post-apocalittici per l’ultimo film di Denzel Washington, il celebre attore è l’eroe solitario con una missione da compiere in una terra devastata dalla violenza.

 

In un futuro prossimo la terra è ridotta a un’enorme landa bruciata in seguito a un disastroso conflitto nucleare, i pochi umani sopravvissuti lottano per una tanica di acqua e le ultime scorte di cibo. Un uomo misterioso è in cammino verso Ovest per una missione collegata a uno strano libro che porta con sé. Il pericoloso Carnegie, il capo di una banda di predoni assassini, è interessato a un libro che può determinare straordinari poteri, ben presto scopre che l’oggetto del desiderio è nelle mani di un solitario girovago giunto nella sua roccaforte. Inizia una lotta per il possesso del libro, non sarà facile per gli uomini di Carnegie visto che lo straniero si dimostra un combattente formidabile.

Sembra il "solito" action con ambientazione post-apocalittica alla "Mad Max", tornata in auge da qualche anno a partire da "Resident Evil Extinction" (2007), e invece non ci vuole molto a capire che il tema centrale di "Codice Genesi", un titolo che dice già tutto (idem dicasi per quello originale: "The Book of Eli") é a carattere religioso, senza mezzi termini, un’ammissione d’intenti talmente esplicita da poter essere considerata come un precedente, roba da fare impallidire il finale di "Io sono leggenda" (2007) che aveva scatenato un discreto putiferio. Siamo dalle parti del neo-cristianesimo, i maligni forse non a torto parlano di cinema "reazionario", traslato in chiave futuristica e propagato, questo si, in maniera poco convenzionale. Si può rimanere spiazzati in un primo momento ma per apprezzare "Codice Genesi" non è necessario essere dei baciapile, anzi, la pellicola acquisisce un fascino unico intorno a un percorso di "fede", uno stato interiore universale, funestato dalla violenza e dal caos. In fondo non siamo molto distanti dall’anime "Ken Il guerriero", uno dei tanti riferimenti possibili della pellicola, in cui l’eroe aveva potenti influssi messianici.

Denzel Washington giganteggia in una delle sue migliori interpretazioni, se non addirittura la migliore, nel ruolo del pellegrino solitario con zaino in spalla, l’attore ha sempre tentato di "sporcare" la sua immagine di eroe intonso sin dai tempi di "Training Day" (2001), in questo caso emerge un’ambiguità che destabilizza e, verso il finale, si può anche provare sgomento per averlo seguito in questa avventura. "Codice: Genesi" può vantare ottime scenografie dell’attuale Ovest degli Stati Uniti, arsi dal colore cenere delle esplosioni di una guerra che ha creato un deserto a perdita d’occhio, un paesaggio sfregiato da crateri enormi in cui la vita ha perso di ogni significato. Questo è il contesto da cui parte la sceneggiatura dello sconosciuto Gary Whitta, notevole e coraggiosa anche se non priva di cadute (incongruenze, cliché duri a morire, ecc.), un’epopea violenta in cui la speranza é una parola sconosciuta e solo un uomo, con il suo segreto personale, può rivelarla al mondo per mezzo di un libro, non è difficile capire di quale testo sacro si tratta. Inoltre Eli, questo il nome del personaggio di Washington che in alcune lingue significa "Dio", cita frasi bibliche in alcuni momenti topici.