Conan: la prova del Cimmero dopo Arnold

Aggiornato il Agosto 18, 2011 da Il Guru dei Film

Film: Conan the Barbarian

Arriva una nuova versione di Conan, il personaggio creato nel 1932 da Robert Ervin Howard, in un film che ha avuto una genesi complicata: sono stati necessari oltre 10 anni per iniziare le riprese, durante i quali è passato per le mani di Larry e Andy Wachowski, John Milius, Robert Rodriguez.

Mickey Rourke e Dolph Lundgren avrebbero dovuto essere convolti, ma poi la collaborazione è sfumata. Infine il ruolo di protagonista è andato a Jason Momoa, che si è dovuto sottoporre a un durissimo allenamento per aggiungere almeno altri 5 chili di muscoli ai suoi già impressionanti 97!

Robert E. Howard – l'autore di Conan – era un ragazzone texano, cresciuto senza padre, amante dei libri e della boxe.

Grande lettore, già da piccolo sognava di scrivere racconti. Siamo a ridosso dell'America della Grande Crisi del 29: è in questo periodo di grandi ribaltamenti economici e sociali che emergeranno o si affermeranno una serie di nuovi generi letterari e forme espressive, creando nuovi miti e modificando in modo stabile l'immaginario collettivo del mondo occidentale: i comics, i pulp fiction, le strip sui quotidiani, i supereroi, giusto per fare qualche esempio.

Vi sembra troppo una trombonata per Conan? In fondo parliamo di un barbaro, un personaggio brutale figlio di una cultura di serie B …. E invece no! 🙂 La creatura di Howard è invece un personaggio complesso, che ha saputo rispondere a una serie di nuove esigenze manifestate dalla cultura del suo tempo, e in parte ancora non risolte ai giorni nostri.

Anzitutto l'autore: sembra che Howard soffrisse di crisi depressive, tant'è che è morto suicida a 30 anni (si è sparato, per l'esattezza) quando la madre malata di tubercolosi è entrata in coma.
Un uomo che non ha trovato la chiave per passare dall'infanzia alla fase matura della vita? Schiacciato dall'enormità delle implicazioni del vivere da adulti? Boh? Nessuno lo saprà mai. Di certo in quegli anni l'uomo occidentale si è trovato di fronte a grandi cambiamenti: il mondo era diventato più complicato, regole che sembravano perfette erano miseramente crollate insieme alle fortune di tanti piccoli risparmiatori, l'economia era franata, l'Illuminismo era stato spazzato via dalla Grande Guerra portandosi appresso la Fede nell'Uomo, addirittura la Matematica era stata messa a dura prova dal terribile Teorema di Godel.
Tutto questo ha prodotto incertezza: i valori di una volta non erano più certi, i buoni non avrebbero sempre trionfato ….

E' in questo casino che nascono cose nuove: i misteri di Doc Smith e Lovecraft rappresenteranno in modo egregio il dubbio e l'incertezza sulla reale natura del mondo, mentre Conan diventa appunto la chiave della semplificazione (stringo un po' altrimenti diventa un saggio, e non mi sento all'altezza …).

Film: Conan - The Barbarian

Conan è forte, è possente ma è anche agile come una pantera, e spesso risolve i problemi con la spada, ma non sempre: è anche intelligente, parla molte lingue, sa scrivere in molte lingue, sa imparare. E' un personaggio che si evolve nei 21 racconti completi che lo vedono protagonista (oltre a vari romanzi e adattamenti curati da altri autori, tra i quali ricordiamo L. Spague de Camp e Lin Carter) fino a diventare Re. E' un abile stratega, sa comandare gli uomini e soprattutto è animato da un'etica ineccepibile (anche se sarà ladro, ma sempre pronto a combattere l'ingiustizia e ad aiutare i più deboli) e da una tolleranza così completa che dovrebbe essere preso a modello dalla Chiesa Cattolica.

Non è un supereroe: si trova spesso in difficoltà, molte volte non sarebbe sopravvissuto senza l'aiuto di qualcuno, però non si tira mai indietro, è sempre pronto ad affrontare qualsiasi prova, terrena o ultraterrena. Si confronta con la sua paura, ha timore per gli essere sovrannaturali con i quali si deve confrontare, ma non scappa: mai.

Questa è la sua grandezza: è un personaggio positivo, è un catalizzatore che ci aiuta a pensare che in fondo può esistere un modo lineare, etico, giusto per affrontare e superare le prove della vita. Ci fa sperare che il cattivo venga sempre sconfitto, che nessun buono debba cadere per un'ingiustizia, che ci sarà sempre qualcuno – magari noi stessi – pronto a battersi per una buona causa, anche se in parte spinto dal desiderio di ricchezza.

Del resto, se un personaggio non ha spessore, non riesce a sopravvivere 80 anni (anzi, 79…).
L'influenza di Conan nel genere Fantasy è paragonabile solo a quella del Signore degli Anelli di Tolkien.

Se non avete mai letto un racconto di Howard, provate con "La Torre degli Elefanti" e non resterete delusi (sempre che il genere sia di vostro gradimento, beninteso).

Questo nuovo film promette abbastanza bene: forse il nostro buon Jason Momoa (padre Hawaiano; madre mix tedesco-irlandese addirittura con antenati Nativo-Americani) è un po' troppo "coatto" (così si direbbe a Roma), ma del resto quando venne realizzato il primo Conan con il grande Arnold, Jonh Milius si lamentava del fatto che "parlava come un nazista: come si fa a fargli interpretare il barbaro del nord?".

Il 3D potrebbe regalare una maggior ampiezza nell'esperienza cinematografica, ma questo vale per tutti i film. Il regista Marcus Nispel ha già fatto alcune cose interessanti (The Texas Chainsaw Massacre, Pathfinder, Venerdì 13), anche se gli piace lavorare su adattamenti piuttosto che storie originali. Non dovrebbe quindi essere una pura trasposizione del Conan del 1982.

Una curiosità: il ruolo del giovane Conan nel film è interpretato da Leo Howard, protagonista della serie Disney Kickin'It, già visto in G.I. Joe e – se avete visto quest'ultimo film lo sapete già – campione di arti marziali.

Insomma, in questa calda fine di agosto potrebbe essere un film piacevole da vedere in una bella sala climatizzata, sempre che – ovviamente – il genere vi sia gradito.

In ogni caso, a chi non piacerebbe poter dire, almeno una volta nella vita: By This Axe I Rule!(*)

Guarda il trailer di Conan – the Barbarian

 

(*)Era il titolo del racconto di Kull di Atlantide, il personaggio di Howard precursore di Conan, che Howard riscrisse sostituendo appunto Conan a Kull e intitolandolo "La Fenice sulla Lama", primo racconto del nostro eroe ad essere pubblicato su Weird Tales nel dicembre del 1932.