Crazy Heart – Un eroe del grande nulla americano

Aggiornato il Marzo 4, 2010 da Il Guru dei Film

Film: Crazy Heart

Con questa interpretazione del cantante country in disarmo Bad Blake, Jeff Bridges è il più serio candidato all’Oscar. Con Maggie Gyllenhal e Colin Farrell.

 

Lo diciamo subito: facciamo il tifo per Jeff Bridges da anni, siamo iscritti al club dei seguaci del Dude del Grande Lebowski e leggiamo con soddisfazione le previsioni che concordano nell’indicarlo come il candidato numero uno all’Oscar per il migliore interprete maschile. Un premio più che meritato per uno che si è fatto notare subito, nel 1971, con L’ultimo Spettacolo di Peter Bogdanovich, e che è stato grande nei Favolosi Baker, ne La leggenda del Re Pescatore, Starman, Fearless. Uno con la carriera, lo stile e la stima di cui gode presso tutti (compreso Jeff "The Dude" Dowd, l’amico dei Coen che ha ispirato il personaggio del Grande Lebowski) non ha certo bisogno di una consacrazione, Ma del più importante riconoscimento professionale si, lo merita.

Crazy Heart è il film che può coronare la sua carrieta di virtuoso dell’understatement. La storia è il ritratto di Bad Blake, un cantante country con un un passato da star molto alle spalle e un presente da dropout assoluto, fatto di concertini in posti infimi, bevute colossali e pacchetti di sigarette consumati come noccioline, avventure da una notte, quattro matrimoni falliti alle spalle e un figlio che non vuole più saperne del padre.

Blake è uno che vomita tra un pezzo e l’altro e che vive e canta in the middle of nowhere, dove per capire veramente cosa sia il nulla di una pista da bowling attrezzata per un concerto, bisogna pensare all’America delle backstreets di Bruce Springsteen.

Prima di proseguire nella storia c’è un’altra cosa da chiarire: e cioé che il country, di cui tendenzialmente all’Italia gliene frega pochissimo (con l’eccezione di una minoranza di devoti studiosi) è parte integrante del mito americano, oltre che una radice fondamentale del rock’n’roll. Non pensate che sia solo una roba di cappelli da cow boy, stivali, tempi in tre quarti e pedal steel guitar mielose. Al di là degli aspetti industriali e lasciando da parte gli aspetti più retrivi, il country è uno dei simboli dello spirito americano, una musica che ha prodotto giganti disperati come Hank Williams e Johnny Cash.

Film: Crazy Heart

E’ in questo contesto che va letta la vicenda di Bad Blake. Ma trattandosi di un film (Hank Williams è morto sul sedile di una macchina) c’è anche un percorso di rendenzione che prende le fattezze di Jean, un’aspirante giornalista, madre single, affidata alla divertente quanto commovente Maggie Gyllenhaal. Pur essendo di qualche decade più giovane di Blake, Jean intreccia una relazione con lui e i tragitti del cuore possono perfino portare a tentare di smettere di bere e a raddrizzare la carriera. A dargli una mano arriva anche Tommy Sweet, che una volta era il pupillo di Blake e che oggi è una star che ha sfondato al cinema, un tipo alla Kris Kristofferson per intendersi, che qui è interpretato da Colin Farrell. Tommy chiede al suo vecchio mentore un brano per il suo repertorio. Il vecchio country singer scrive The Weary Kind, una canzone scritta con la complicità di quel grande organizzatore di suoni e di musica che è T Bone Burnette, che, cantata da Jeff Bridges, ha già inondato il Web e che non è azzardato pensare che possa vincere l’Oscar.

A questo punto non è certo il caso di raccontare come vanno a finire le cose tra Jean e Blake: resta solo da dire che in un ruolo così votato all’eccesso, il buon Jeff Bridges ci regala un altro saggio di understatement. "A togliere, a togliere" urlava Moretti all’attore trombone. C’è qualcuno che sa farlo meglio del nostro grande Dude?

Paolo Biamonte