Deadbeat at Dawn (1988) di J. Van Bebber

Aggiornato il Dicembre 10, 2008 da Il Guru dei Film

Film: Deadbeat at dawnIl primo film del regista underground Jim Van Bebber è un classico del cinema indipendente più violento ed estremo.

Goose (Jim Van Bebber) è il leader dei Ravens, una gang di teppisti, intenzionato a mettere la testa a posto per amore della sua fidanzata. Alcuni membri degli Spiders, i rivali mortali dei Ravens, massacrano la ragazza gettando nello sconforto Goose che cade in uno stato di prostrazione sino al momento in cui decide di vendicarsi e combattere le due gang che, nel frattempo, si sono unite per compiere un assalto ad un portavalori.

A soli 24 anni Jim Van Bebber allestisce con un budget a dir poco risibile una pellicola cruda e incandescente sulla realtà più scomoda dell’America, quella violenta e degradata che si agita nei luridi agglomerati urbani della società più avanzata del mondo. "Deadbeat at Dawn" è la rappresentazione di un funerale, dove la salma designata è il sogno americano divenuto, ormai cosa appurata negli anni 80 targati Ronald Regan, un vero e proprio incubo.

La sensazione di morte e decadenza dell’occidente civilizzato si materializza nei sanguinosi scontri tra le due gang nel prologo del film che scelgono come palcoscenico le tombe dei cimiteri, in pratica sembra di assistere a una versione scarna de [[I guerrieri della notte]] (1979) svuotata però di ogni seduzione estetica e spettacolare del film di Hill, è in atto solo una brutale resa dei conti che prevede micidiali coltellate in faccia e colpi di pistola che fanno volare le falangi degli avversari. Questo compiacimento per i dettagli splatter eleva il film come uno dei più violenti del periodo, tanto da fare impallidire numerosi horror.

Jim Van Bebber non si risparmia e oltre a occuparsi della regia è anche interprete, sceneggiatore, montatore, curatore degli effetti speciali ed anche stunts-coordinator delle sequenze d’azione. Il protagonista Goose, impersonato dallo stesso Van Bebber, è un appassionato di arti marziali che non esita ad impiegare contro gli avversari con conseguenze rovinose, emulo di [[Bruce Lee]] anche nell’utilizzo del letale Nunchaku fatto roteare sulle teste dei nemici e abile nel lancio di shuriken in puro stile ninja. Van Bebber mostra ottime doti atletiche, nel look richiama [[John Rambo]] per la sua giacca militare e il capello lungo, mentre in altri frangenti sembra addirittura Trash (Mark Gregory), l’eroe del post-atomico [[Fuga dal Bronx]] che viene evocato anche per certe scenografie di distruzione e squallore.

"Deadbeat at Dawn" è, a distanza di decenni, una visione ancora scomoda e virulenta che si concede almeno un momento retorico ma significativo nella sequenza dei due bambini che tra le macerie di un quartiere giocano a uccidersi a vicenda, a dimostrazione dell’auto-distruzione che l’uomo cova nel suo animo. Con riferimenti rivolti a titoli ben più famosi come [[La Casa]] (1982), per gli effetti gore, e [[Taxi Driver]] (1975), per la desolazione urbana, la pellicola rivendica, sempre e comunque, uno spirito punk con derive nichiliste che si accentuano nell’incredibile finale, talmente feroce e selvaggio da atterrire anche gli appassionati del genere più scafati.

Girato in 16mm. il film è tuttora ignorato per la sua scarsa appetibilità derivata dalla produzione grezza e povera e per la distribuzione difficoltosa (in Italia è tuttora inedito), ma circondato da un fascino unico che non può fare a meno di attirare i cinefili più curiosi.
La carriera di Jim Van Bebber è proseguita con coerenza, lontana dai riflettori, sempre interessata al lato più oscuro dell’America e alle sue rimozioni e i sensi di colpa, si pensi a titoli come "My Sweet Satan" (1994) o all’ultimo, al momento, "The Manson Family"(2003) incentrato sulle gesta della setta di Charles Manson.

Tit. originale: Deadbeat at Dawn
Paese: USA.
Rating: 8/10