Die Hard – Un Buon Giorno per Morire

die hard un buon giorno per morireBruce Willis torna nei panni di John McLane. Stavolta la missione è in Russia ma accanto a lui c’è il figlio (Jay Courtney), un agente della CIA iper addestrato.

Con un percorso inverso a Indiana Jones, che all’ennesimo capitolo incontra papà Sean Connery, John McLane al quinto capitolo di Die Hard, scopre il figlio.

Un Buon Giorno per Morire (che tra l’altro è una frase scolpita nella storia dei nativi americani) vede dunque Bruce Willis tornare nel ruolo del poliziotto che affronta missioni impossibili con tecniche e atteggiamenti vintage.

Stavolta il teatro delle sua gesta è la Russia, Mosca e, mettetela come vi pare nei confronti dell’amico Vladimir, ma per il cinema c’è subito profumo di Guerra Fredda. Comunque di mezzo c’è l’inevitabile complotto nucleare.

La sorpresa è che una volta arrivato a destinazione, il buon McLane incontra il figlio, che è diventato un agente della CIA ed è l’opposto del papà: uno super scrupoloso, di quelli che calcolano tutto al millimetro e hanno scarsa dimestichezza con l’improvvisazione.

 

die hard un buon giorno per morire

Più che a Freud, che ci sembra troppo, bisogna pensare ai meccanismi classici della commedia: la coppia non può essere coppia se i personaggi si somigliano troppo.

Bruce Willis ha pochi rivali quando si tratta di mescolare umorismo, (auto)ironia e azione: che poi la formula cominci a dare qualche segno di ripetitività non è tutta colpa sua.

Naturalmente per gli amanti dell’action c’è di che stare tranquilli: basti pensare che per girare una scena di inseguimento a Mosca ci sono voluti 82 giorni.

McLane jr. è Jay Courtney.

 

Paolo Biamonte

 

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