Die Hard – Vivere o Morire (2007) di L. Wiseman

die hard 4Tit.originale: Live free or Die hard (ingl.)
Paese: U.S.A.

[[Bruce Willis]] ritorna nel quarto capitolo della serie "Die Hard", un action debordante che affronta le insidie del nuovo millennio: il terrorismo su larga scala e il controllo della tecnologia.

Alcuni hackers vengono assassinati metodicamente senza un’apparente ragione, in realtà dietro ai misteriosi omicidi si cela un’organizzazione terroristica, che punta al dominio informatico degli Stati Uniti. Intanto l’agente McClane ([[Bruce Willis]]) viene incaricato di raggiungere Farrell, giovane pirata della rete, che ignora di essere nel mirino dei terroristi.

Sul finire degli anni 80 "[[Die Hard – Trappola di cristallo]]" pone le basi per il cinema action del decennio successivo, e sancisce la nascita di una stella di prima grandezza come Bruce Willis, il carismatico attore che presta il volto all’inossidabile John McClane, l’agente capace di tenere testa ai peggiori terroristi in circolazione.

A partire dal film di [[John McTiernam]] ([[Predator]], [[Il 13° guerriero]]) la saga "[[Die Hard]]" accresce il suo successo e, di pari passo, si snoda in scenari sempre più complessi: dal grattacielo del primo episodio l’azione si sposta nell’aeroporto di "[[Die Hard- 58 minuti per morire]]"(1990), giunge a New York in "[[Die Hard duri a morire]]"(1995), sino a coprire gli interi Stati Uniti nell’ultimo "[[Die Hard Vivere o Morire]]".

Il film diretto da [[Len Wiseman]] arriva dopo 12 anni dal precedente capitolo, nel frattempo il mondo e la tecnologia sono cambiati, quello che rimane immutato invece è proprio l’agente McClane, alle prese questa volta con la minaccia di un terrorismo di tipo informatico.

Stanco e inevitabilmente acciaccato dall’età, McClane non manca di sfoderare il suo pezzo forte: l’ ironia tagliente, disseminata in battute divertenti, anche se prevedibili, lungo tutta la pellicola.

Bruce Willis è a proprio agio nell’interpretare per la quarta volta il personaggio più riuscito in carriera; il film si regge, più che sugli straordinari ed esplosivi effetti speciali, sulla sua figura malconcia e sanguinante che scampa a ogni genere di pericolo.

Il regista Wiseman si è fatto notare con i primi due lungometraggi della serie vampirica "[[Underworld]]", una riuscita commistione di azione e horror, dalla quale ha mutuato i fedeli collaboratori [[Patrick Tatopoulos]] (scenografo e gettonato curatore di effetti speciali) e [[Simon Duggan]] (direttore della fotografia) che indirizzano "Die Hard – vivere o morire" verso atmosfere dark, sconosciute ai capitoli precedenti.

I primi 45 minuti del film sono semplicemente mozzafiato: le sequenze action hanno il giusto equilibrio di grezzo senso realistico e situazioni limite (un elicottero abbattuto da una macchina in corsa), poi la voglia di stupire a ogni costo prende il sopravvento e si arriva a improbabili scontri che hanno il culmine nel finale con McClane che duella con un caccia militare (!).

Peccato perché anche la tensione cala vistosamente e l’azione si adagia presto in cliché piuttosto scontati e meccanici, e non giova certo l’eccessivo minutaggio della pellicola.

Il villain di turno è interpretato senza particolare incisività da [[Timothy Olyphant]] (Hitman), mentre il giovane [[Justin Long]] (Jeepers Creepers) è la simpatica spalla di Willis; il cast femminile è composto dalle affascinanti [[Maggie Q]] (M.I:III) e [[Mary Elizabeth Winstead]] (“[[Grindhouse – A prova di morte]]“). Curiosa la partecipazione del nostrano [[Edoardo Costa]] (Un medico in famiglia) nel ruolo del terrorista Emerson.

Rating: 6/10