Django il bastardo (1969) di S. Garrone

Aggiornato il Dicembre 21, 2007 da Il Guru dei Film

django bastardTit. Django il Bastardo
Paese: Italia
Western italiano intriso di atmosfere gotiche, particolarmente amato anche dai cultori del genere horror. Uno dei migliori film prodotti dopo il successo del leggendario "[[Django]]" di [[Sergio Corbucci]].

1881. Un misterioso pistolero chiamato Django getta nel terrore una sperduta cittadina del west, massacrando decine di avversari. Dietro la carneficina si nasconde una storia di tradimenti avvenuta durante la guerra di secessione.

Considerato come un vero e proprio western-horror, "[[Django il bastardo]]" si è ritagliato nel tempo un seguito di culto, dovuto alla singolare figura del protagonista, sorta di ritornante e spettrale presenza, che terrorizza gli avversarsi ai quali viene mostrata una croce che ne annuncia la morte.

L’essenza soprannaturale di Django, interpretato dall’italo-brasiliano [[Anthony Steffen]] (dopo [[Franco Nero]] il Django preferito dagli appassionati), viene suggerita sin dalle prime immagini che ritraggono il killer, vestito con un poncho e cappellaccio neri, aggirarsi come un fantasma; il regista [[Sergio Garrone]], qui probabilmente nel suo migliore film, imbastisce anche singolari e pregevoli inquadrature.

Gran parte della pellicola è girata di notte, questo rende ancora più marcata la componente horror, che comunque ben si amalgama con l’aspetto "revenge" della vicenda; c’è da sottolineare che questo ultimo fattore è più marcato nella seconda parte di "Django il bastardo", tanto da sospendere l’elemento dark-fantastico costruito intorno al personaggio, e, per un momento, lo spettatore si pone interrogativi su quanto ha visto in precedenza.

Il finale però sembra riportare il film verso una soluzione onirica. Luciano Rossi ([[Jack Murdock]]), caratterista in innumerevoli film di genere italiani ([[La morte ha sorriso all’assassino]], [[Corri uomo corri]], [[Lo chiamavano Trinità]], ecc.), si cimenta in un’interpretazione delirante e nevrotica. La controparte femminile è la graziosa [[Rada Rassimov]], sorella del noto [[Ivan Rassimov]].

Si ritiene che "[[Lo straniero senza nome]]"(1973) di [[Clint Eastwood]], anche dalle parole dello stesso Clint, altro non sia che un remake di "Django il bastardo". Per gli amanti dello spaghetti-western (ma non solo) è un titolo che non può mancare di essere visionato.

Rating: 7/10