"Drag Me to Hell" è una sorta di remake (molto libero) non ufficiale di "La notte del demonio" (1957), suona bene dato che il film di Tourner é un capolavoro, con malefici simili trasmessi con oggetti comuni (un foglio nel vecchio film, un bottone in questa occasione) che a loro volta possono essere trasferiti a un altra persona. Vi sono nel corso della pellicola due sequenze che dichiarano l’influenza verso il film demoniaco degli anni 50: la seduta spiritica con un medium, il finale ambientato in una stazione ferroviaria. Un altro precedente é rappresentato da "L’occhio del male"(1996), diretto da Tom Holland ("Ammazzavampiri") e tratto da un racconto di Stephen King, in cui il protagonista lotta contro il tempo per sconfiggere la maledizione lanciata da una zingara.
Un minimo di interesse viene a galla con il sottotesto dell’arrivismo mostrato dalla protagonista Christine, una brava Alison Lohman, pronta a cedere agli ingranaggi della società basata sul profitto e l’egoismo, elementi però solo accennati e trattati con un malcelato moralismo di fondo (il finale risolutore). Peccato non insistere su certi temi, anche scomodi e davvero inquietanti nella loro cruda realtà: la telefonata del fidanzato di Christine con la madre che consiglia il figlio una donna già posizionata nella scala sociale. Ma "Drag Me to Hell" preferisce una messa in scena "giocosa" e infantile, che di divertente a poco o nulla, con una velocità e superficialità tipica di un tv-movie, quindi se capita è meglio vederlo di sfuggita alla televisione, la sua dimensione ideale.
Tit. Originale: "Drag Me to Hell"
Paese: USA
Rating: 5/10