Aggiornato il Ottobre 22, 2009 da Il Guru dei Film
Nella società futura di Libria gli uomini vivono sotto il controllo di una droga, il Prozium, che inibisce le emozioni al fine di prevenire ribellioni e aggressività che hanno portato in passato allo scoppio della disastrosa terza guerra mondiale.
L’organo supremo del Tetragrammaton stabilisce, tramite il braccio armato speciale dei Cleric, l’ordine e la disciplina e cerca di stanare gli ultimi ribelli contrari al regime e custodi delle ultime testimonianze di arte e cultura dell’umanità, date immediatamente al fuoco dalle truppe d’assalto di sicurezza. Il Cleric John Preston (Christian Bale) è uno dei migliori ed efficenti agenti di sicurezza di Libria, un giorno scopre che il collega Partidge è colpevole del reato di "provare emozioni".
Sempre accostato a "Matrix" (1999) il film di Kurt Wimmer in fin dei conti ha ben poco da condividere con l’opera dei Wachowski Bros, a partire dalla differenza di budget davvero esiguo in questo caso, sino alle coreografie di combattimento fantascientifiche concepite senza particolari effetti speciali e influenzate dal furioso cinema action di Hong Kong, quest’ultimo aspetto forse l’unico punto di contatto. Si può aggiungere che la storia di "Equilibrium" si regge in maniera autonoma senza indugiare troppo in scene spettacolari, al contrario delle avventure di Neo nella matrice, nel solco della fantascienza oppressiva di pellicole come "Fahrehneit 451" di Truffaut e di testi sacri come "1984" e "Il mondo nuovo".
"Equilibrium" sembra rievocare nelle scenografie i film di Leni Riefenstahl, la maggior parte delle riprese sono effettuate nei pressi dell’Olympiastadium di Berlino già immortalato dalla regista del nazismo in opere come "Olympia", non solo, anche il quartiere Eur di Roma concepito nel ventennio fascista è servito come set del film, tutti scenari dall’architettura razionale e simmetrica che portano verso una forma di sopraffazione, proprio come le dittature nazi-fasciste che li hanno prodotti. Il soggetto dello stesso Kurt Wimmer è schematico nel suo procedere, l’eroe Joh Preston si accorge di vivere sotto l’inganno e l’oppressione, ma efficace al punto che anche alcune esagerazioni (il quadro proibito rinvenuto della Gioconda, addirittura) non stonano affatto e, anzi, si può permettere senza cadere nel ridicolo citazioni colte, una poesia di William Butler Yeats, ripetute nel corso della pellicola. A questo proposito risulta ottima la breve ma indimenticabile comparsa di Sean Bean (Il signore degli anelli) nel ruolo di Partidge, il cleric scoperto da John a leggere un libro di poesie in una cattedrale abbandonata.
Kurt Wimmer evidenzia una scatenata passione per l’azione e si dimostra da subito abile a confezionare sequenze d’impatto con pochi mezzi e una grande dose d’inventiva, la tecnica fantasiosa del "kata della pistola" che prevede l’unione delle arti marziali con l’uso delle pistole è geniale, un buon esempio è la prima apparizione di John Preston chiamato a stanare un gruppo di ribelli asseragliato in una stanza: il cleric in corsa sfonda la porta che usa come una tavola da surf e si blocca nel buio invisibile al nemico, seguono una raffica di colpi esplosi da John che illuminano, come in un macabro montaggio, i corpi colpiti a morte dei ribelli. Fantastico.