Fast & Furious 7

Aggiornato il Aprile 1, 2015 da Il Guru dei Film

Il settimo capitolo della saga aumenta il tasso di spettacolarità e offre combattimenti memorabili mentre il cattivo Jason Statham mette in pericolo Dom Toretto – Vin Diesel e la sua famiglia che riserva un commovente ricordo di Paul Walker. Nel cast Dwayne Johnson,Tony Jaa, Michelle Rodriguez, Ronda Rousey…

C’è poco da dire: Vin Diesel sarà pure diventato una star indossando una canottiera e con una serie che ha spostato molto in là i confini dell’incredibile delle macchine super fast, ma di lui tutto si può dire tranne che non sia un tipo sveglio.

Fast and Furious è un brand milionario: sette film in 14 anni hanno fatto di questa saga un cult assoluto del genere e molto si deve all’intuizione di Diesel che, diventato produttore, ha voluto puntare sul concetto di famiglia con risultati a dir poco felici.
E poi c’è la sua abilità nella comunicazione, dalla gestione dei social, dove è attivissimo, al modo in cui ha affrontato il trauma della morte di Paul Walker, il suo compagno d’avventura, proprio durante le riprese di questo film.
Superato lo choc, come è stato ampiamente raccontato, si è deciso di terminare le riprese utilizzando i fratelli di Walker come controfigure, riservando un commovente finale con un omaggio che turberà anche il più incallito dei driver.

Come è tradizione, film come Fast and Furious si basano su un patto con lo spettatore: io ti garantisco divertimento e adrenalina, tu non stai li a far domande sull’aderenza alla realtà di quello che vedi.
Naturalmente l’asticella di questi film va spostata sempre più in alto: quindi aumentano la spettacolarità dei numeri con le macchine e dei combattimenti.
Non ci si limita più a a mostrare incredibili sfide di velocità tra super car che valgono fino a più di un milione di euro: stavolta volano dagli aerei con il paracadute o saltano dal grattacielo più alto del mondo ad Abu Dabi. Nel frattempo la storia si muove tra la California, il Caucaso e, appunto ad Abu Dabi. E quando si torna a Los Angeles è l’inferno.

Stavolta tutto ruota attorno alla caccia a Jason Statham – Shaw, il criminale cattivone che vuole vendicarsi di Dom Toretto – Vin Diesel che insieme al suo team nel film precedente gli ha ucciso un fratello.
Di mezzo c’è pure un aggeggio inventato da un hacker e in grado di localizzare all’istante chiunque in qualunque parte del mondo.
Si corre in macchina ma ci si mena tantissimo e il livello dei match clou è roba da far impallidire Mayweather – Pacquiao: Dwayne Johnson vs Jason Statham, Paul Walker vs Tony Jaa, Michelle Rodriguez vs Ronda Rousey, Jason Statham vs Vin Diesel.

Dopo quattro film, Justin Li lascia la regia a James Wan, specialista in successi horror a basso budget come Saw e The Conjuring che dimostra di sapere il fatto suo, ampliando la gamma del racconto (anche dal punto di vista tecnico e spettacolare) e dando uno stile preciso alle coreografie dei combattimenti.

A tenere tutto cucito insieme è proprio l’idea del gruppo di Toretto raccontato come una famiglia: una famiglia creata nel regno dell’incredibile che si trova a commemorare uno dei suoi componenti più famosi scomparso in un incidente d’auto tragicamente vero.

Paolo Biamonte

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