I Segreti di Wind River

Aggiornato il Aprile 9, 2018 da Il Guru dei Film

Il film diretto dallo sceneggiatore di Sicario e Hell or High Water
#ISegretidiWindRiver #JeremyRenner #ElizabethOlsen

I Segreti di Wind River è ambientato in una remota zona di una riserva indiana del Wyoming, dove il cacciatore Cory Lambert rinviene il cadavere congelato di una ragazza.

Tit. Originale: Wind River
Paese: UK/Canada/USA
Rating:7/10

In una remota zona di una riserva indiana del Wyoming, il cacciatore Cory Lambert rinviene il cadavere congelato di una ragazza. Le modalità insolite del decesso inducono all’arrivo dell’agente F.B.I Jane Banner, una giovane alle prime armi che chiede all’esperto del territorio Lambert di seguirla in una delicata indagine

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Taylor Sheridan inizia la carriera come attore televisivo, ricordato in particolare nella parte del vice sceriffo David Hale delle prime stagioni del serial Sons of Anarchy, a partire dal 2015 la notorietà accresce nelle vesti di sceneggiatore per uno dei migliori film degli ultimi anni: Sicario di Denis Villeneuve. In seguito lo script dell’eccellente Hell or High Water (2016) di David Mackenzie, conferma il talento narrativo di Sheridan. I segreti di Wind River, a detta dello stesso regista, è in pratica il suo primo vero film (il precedente e poco visto Vile del 2011 è considerato un incidente di percorso) e tassello conclusivo di un’ideale trilogia formata con i precedenti Sicario e Hell or High Water. Le opere sono legate da ambientazioni desolate di frontiera americana, con storie attuali e personaggi dolenti, segnati da un destino di ineluttabile violenza.

Il cinema di Sheridan colma un vuoto all’interno dell’intrattenimento americano recente, sempre più spostato verso le grosse produzioni e utilizzo di effetti speciali, una vera alternativa carica di atmosfere realistiche e crude, con uno sguardo alle opere profonde e intense degli anni 70 con le quali, c’è da scommettere, l’allora imberbe regista/sceneggiatore è cresciuto. Un rimando al cinema migliore americano, dei Don Siegel e Michael Cimino, dai non grossi riscontri commerciali forse, ma sedimentato come primaria fonte di riferimento. Un lusso che Sheridan riesce a concedersi con I Segreti di Wind River, portare al centro dell’attenzione personaggi forti e intensi, senza l’obbligo di risultare spettacolare, con tempi e attese che ignorano le esigenze del pubblico di massa. Un vero e proprio cinema di nicchia che ha, per fortuna, ancora molti sostenitori.

Jeremy Renner protagonista de I Segreti di Wind River

La contraddizione presunta di vedere due cinecomics superstar come Jeremy Renner e Elizabeth Olsen, entrambi protagonisti nell’imminente mega hit Avengers: Infinity War, nei ruoli principali del cacciatore Cory Lambert e dell’agente Jane Banner, dimostra non solo la bravura degli interpreti e la flessibilità produttiva di Hollywood, ma anche la grossa considerazione che Taylor Sheridan è riuscito a raggiungere. Tuttavia bisogna constatare come I Segreti di Wind River sia di sicuro un buon film, riconoscibile per la mano del suo autore, ma che poteva essere migliore. L’elaborazione del dolore dei personaggi diviene a tratti pesante e insistita, lo stesso cacciatore di Jeremy Renner si porta dentro un lutto che ha stravolto la sua famiglia. Sheridan induce troppo su questo aspetto e inserisce il personaggio dell’indiano di Gil Birmingham (Hell or High Water) che piange la morte violenta della figlia per tutto il film. L’intento di commuovere riesce solo in parte, l’eccesso porta all’imbarazzo e non aiuta la colonna sonora triste a base di archi (violini), da tipico cliché di Hollywood, nonostante i nomi altisonanti coinvolti di Nick Cave e Warren Ellis. 

Un altro appunto di minore entità che si può rivendicare, è la poco realistica avvenenza dei personaggi femminili, tutte attrici troppo carine per la parte di donne indiane sperdute nelle riserve o di agenti F.B.I., guarda caso giovani e belle con le fattezze della Olsen. A parte questa sbavatura di poco conto, e alcuni cali di tensione nella parte centrale, I Segreti di Wind River resta un bel western moderno dalle splendide e selvagge ambientazioni ghiacciate, con venature thriller per via della caccia intorno a un (serial)killer (attenzione però a non cascare al richiamo pubblicitario a Il Silenzio degli Innocenti, c’entra poco o nulla) con almeno un paio di sequenze d’azione fragorose come una scarica elettrica. La didascalia che compare nell’ultima scena, sottolinea l’attenzione dell’opera sulla realtà delle riserve indiane dove, da ormai più di cento anni, vivono gli ultimi discendenti dei nativi nordamericani, dimenticati e sconfitti. Una condizione che si può leggere nello sguardo disincantato dello sceriffo di Graham Greene (il mitico Uccello Scalciante di Balla coi Lupi). Peccato per quei violini. Grande attesa per Sicario: Soldado (2018) del “nostro” Stefano Sollima, il sequel del film di Villenuve conta ancora della sceneggiatura di Sheridan.

Sciamano

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