Gambit

Aggiornato il Febbraio 21, 2013 da Il Guru dei Film

gambitScritto dai fratelli Coen, interpretato da un cast all star con Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman, Stanley Tucci, il film è una commedia che ruota attorno a una truffa ai danni di un collezionista d’arte e che è il remake della pellicola interpretata da Michael Caine e Shirley MacLaine.

Gambit è un divertente remake, con sceneggiatura firmata dai fratelli Coen, del film del 1966 che aveva per protagonisti Michael Caine e Shirley MacLaine.

La storia è quella di un esperto d’arte che, stanco delle angherie subite dal suo capo, organizza una truffa ai danni di un arrogante, quanto ricchissimo, collezionista d’arte con la complicità di un’irresistibile campionessa texana di lancio del lazo.

 

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Se l’originale era l’elegante cronaca di una truffa con relativo bottino a molti zeri, qui resta la truffa ma più che il meccanismo dell’inganno (gambit nei giochi di strategia è il termine che indica una mossa che garantisce all’avversario un relativo vantaggio immediato ma punta ad assicurare a chi l’ha fatta il risultato finale) viene esaltata la commedia. Questo grazie a un cast perfetto: l’esperto d’arte è Colin Firth, attore eclettico e versatile come pochi, la vittima del raggiro Alan Rickman, grande specialista in ruoli da cattivo (ma anche grande interprete teatrale e notoriamente uomo dotato di abbondanti dosi di sense of humour), Cameron Diaz, la texana frequentatrice di rodei, Stanley Tucci, solito straordinario comprimario, stavolta nel ruolo di un cialtrone rivale del protagonista.

Sono insomma i personaggi che hanno la meglio, a cominciare proprio da Cameron Diaz, con la sua bad girl che parla usando i proverbi della mamma ha modi e look da rodeo ma impara a muoversi con disinvoltura nell’alta società inglese, visto che il film è stato girato tra gli Usa e la Gran Bretagna, Stratford On Avon compresa.;

C’è insomma un bel gioco di attori in questo film divertente e costruito su uno script che, come d’abitudine per i Coen Brothers, induce amore cinephile.

 

Paolo Biamonte

 

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