Pride and Glory (2008)

Aggiornato il Marzo 6, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Pride and GloryEdward Norton e Colin Farrell sono i mattatori di un violento thriller ambientato nel difficile 31° distretto di polizia di New York, una discesa nella corruzione che mina i rapporti più importanti e sinceri: quelli della famiglia.

Quattro agenti sono caduti in un agguato dai risvolti poco chiari, il detective Ray Tierney (Edward Norton) si incarica di seguire il caso che ha come maggiore indiziato il trafficante Tezo Angel. Ray è incalzato dal padre Francis (John Voight), poliziotto ormai in pensione, che lo vuole protagonista in un’indagine di primo piano dopo una brutta disavventura del passato che gli ha procurato anche una ferita in volto. Le cose però prendono una spiacevole piega quando gli indizi portano direttamente all’interno del dipartimento verso la squadra di Jimmy (Colin Farrell), l’uomo che ha sposato la sorella di Ray e del comandante di sezione Francis Jr.

Un film sfortunato e poco visto questo “Pride and Glory”, dalla lunga gestazione iniziata almeno 10 anni fa con la prima stesura della storia eseguita da Gavin O’Connor insieme al fratello Greg, messa da parte in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001, che mal si conciliavano con la realizzazione di un film sulla corruzione nel corpo di polizia di New York.

“Pride and Glory” è stato un flop ai botteghini dove non è riuscito nemmeno a pareggiare il budget di produzione stimato intorno ai 30 milioni di dollari, spesi in buona parte per il prestigioso cast formato da due giovani ed emergenti divi come Edward Norton (“La 25^ ora”) e Colin Farrell (“Miami Vice”) e dall’attempato ma glorioso John Voight (“Un uomo da marciapiedi”), subentrato nella parte del capo di una famiglia di poliziotti all’altrettanto rinomato Nick Nolte (“48 ore”).

La pellicola di O’Connor , regista che si è ispirato alla figura paterna con trascorsi nella polizia, paga probabilmente il fatto di trattare un argomento, la corruzione nelle forze dell’ordine, abusato in lungo e in largo da almeno tre decenni di cinema poliziesco e, anche recentemente, da titoli come “Training Day” (2001), “Indagini sporche” (2002), sino ai coevi “La notte non aspetta” (2008) e “I padroni della notte” (2008). Si può aggiungere, ma questo è un punto a favore di “Pride and Glory”, la propensione verso una ricerca di autenticità nella messa in scena a discapito di sequenze spettacolari, ovviamente senza ricorrere mai ad alcun effetto speciale.

Per accentuare il senso di realismo, l’aspetto tecnico è curato nei minimi dettagli, supportato da una fotografia ineccepibile nel rendere New York più grigia e opprimente del solito e diretto con ottimi movimenti di ripresa e notevoli piano-sequenza con telecamera a spalla: bellissimo quello che conduce nei minuti iniziali sulla crime-scene relativa all’esecuzione di quattro poliziotti.

“Pride and Glory” è classico nel suo incedere e anche molto lungo (circa 125 min. di durata), la vicenda ruota intorno alla famiglia Tierney guidata dal patriarca Francis (John Voight), un vecchio irlandese che ha cresciuto i figli (Ray e Francis Jr.) con il distintivo cucito addosso sin da bambini e nel totale rispetto nel corpo di polizia, un’istituzione che deve essere preservata anche al costo di calpestare la legge stessa. Ray vede crollare il mondo addosso quando scopre che Jimmy, sposato con sua sorella e uomo di fiducia del fratello, è coinvolto in un losco traffico di denaro e droga che ha lasciato sul terreno anche dei compagni. Ray si dibatte tra l’onorabilità della famiglia e il senso di giustizia, una decisione che non sarà indolore.

Edward Norton sembra ancora vivere sui fasti del passato(recente) di “Fight Club” e “American History X”, come si dice in questi casi, lavora per “sottrazione”, è sempre bravo ma appare anche spento nel ruolo del poliziotto sofferente, chi si lascia andare è invece Colin Farrell che migliora film (“Miami Vice”) dopo film (“In Bruges”), e si scatena in almeno due situazioni tese e particolari: un diverbio a dir poco acceso nel retro della casa con uno spacciatore che lo ricatta, l’irruzione furibonda nell’appartamento di un indiziato in cui minaccia di morte un neonato(!).

“Pride and Glory” è co-sceneggiato da Joe Carnahan (“Smokin Aces”), uno specialista nel genere dato che il suo “Narc” (2002) è probabilmente il migliore poliziesco del decennio, un’opera che riserva poche sorprese a parte forse il finale animalesco e brutale, per certi versi improbabile, comunque sorretto da una prova di cast all’altezza delle aspettative anche nei ruoli di secondo piano come l’eccellente Noah Emmercih (Francis Jr.) o lo sprovveduto agente Sandy interpretato da un bravo John Ortiz (“Miami Vice”, “Public Enemies”). Un film solido e tradizionale che merita di essere visto.

Titolo Originale: “Pride and Glory”
Paese: USA
Rating: 7/10