Il Giustiziere della Notte

Aggiornato il Marzo 12, 2018 da Il Guru dei Film

Il Giustiziere della Notte è il remake del classico crime-movie del 1974.

Il medico chirurgo Kersey ha una bella moglie, una figlia adolescente nel fiore della vita e un cospicuo conto in banca. Per sua sfortuna alcuni balordi lo prendono di mira e una sera fanno irruzione in casa …

Tit. Originale: Death Wish
Paese: USA
Rating: 6/10

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Il medico chirurgo Kersey ha una bella moglie, una figlia adolescente nel fiore della vita e un cospicuo conto in banca. Per sua sfortuna alcuni balordi lo prendono di mira e una sera fanno irruzione in casa: la moglie viene colpita a morte mentre la figlia cade in coma a seguito dell’aggressione. Kersey è distrutto, le indagini non sembrano in grado di stanare i colpevoli, sente crescere dentro un senso di vendetta e armato inizia una caccia ai delinquenti che infestano le strade della città.

Negli anni 70 Il Giustiziere della Notte di Michael Winner suscita un discreto polverone, per via della componente reazionaria e incandescente del protagonista interpretato da Charles Bronson, un uomo solo convinto all’uso della violenza armata nei confronti dei criminali che gli hanno massacrato la famiglia. Circa 40 anni dopo la realtà è riuscita a superare la fiction, se è vero che i morti ammazzati nei soli USA si contano a decine di migliaia per anno, e l’arrivo di un remake del celebre film suona se non tardivo quanto meno beffardo. Il nuovo giustiziere della notte a firma del regista Eli Roth pare più la dichiarazione di una sconfitta, un’opera simbolica fatta con mestiere e spirito cinefilo con nessuna velleità di denuncia, nonostante alcuni ammiccamenti ironici come la commessa sexy del negozio di armi, la constatazione che ormai nessuno è più scandalizzato da una società (quella americana) dove comprare le armi è facile come acquistare un televisore.

Il Giustiziere della Notte - Recensione

Il Giustiziere della Notte con Charles Bronson è stato profetico in modo sinistro, capace di generare (con risultati mediocri bisogna dire) una serie di sequel, cosa che non si può certo dire del film di Roth che schiera nel ruolo principale del medico Kersey il famoso Bruce Willis. Il confronto è meglio estenderlo al recente Death Sentence con Kevin Bacon, il film di James Wan spinge sul coinvolgimento emotivo e una colonna sonora (bella) invadente e strappa-lacrime. Eli Roth è più distaccato e freddo, forse più tagliente, ma troppo anonimo per emergere vincitore. Restano un intrattenimento accettabile e il cast interessante che si compone di altri volti noti: la bionda Elizabeth Shue, sempre piacente attrice ora ultra 50enne che ricopre la parte della mogliettina di 43 anni del medico Kersey, e il bravo Vincent D’Onofrio nel ruolo del fratello del protagonista, classico personaggio complementare che arricchisce la vicenda. 

Bruce Willis dal canto suo mostra l’indolenza che ha assunto da circa una quindicina d’anni, stanco e quasi assente, l’età che avanza non lo aiuta. Ma in fondo lui è Bruce Willis, ossia una leggenda vivente, e quindi si concede con la stessa espressione, sia che festeggi un regalo nel focolare domestico, sia che contempli il cadavere della moglie in ospedale. L’aria depressa di Willis torna utile al tragico personaggio e, senza essere ancora troppo severi, regge alla fine una parte da protagonista come non gli accadeva da anni. Per il regista Eli Roth si tratta di lasciare i consueti territori dell’horror, ma solo per poco, visto che i confini della violenza e del sangue in cui si immerge il contesto della storia, lo portano a indugiare in dettagli splatter nelle sequenze più cruente della pellicola.

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La sceneggiatura de Il Giustiziere della Notte è di Joe Carnahan che in un primo momento doveva occuparsi anche della regia, concentra l’ambientazione in quel di Chicago, una delle città più violente d’America, e stabilisce uno strano connubio tra E.R. (la serie con Clooney), richiamato per il pronto soccorso in cui lavora il dottore di Bruce Willis, e Unbreakable, quest’ultimo per i riferimenti atmosferici e sopratutto per la figura del “supereroe” notturno incappucciato, l’immagine iconica indistinta che il vigilante Kersey assume nel corso del film e diviene virale agli occhi della gente sui famigerati social network. Un in-jokes (o easter egg come si preferisce dire oggi) riferito alla presenza di Bruce Willis nel film di Shyamalan. Back in Black degli AC/DC è inserita nella colonna sonora. Il gesto di mimare il colpo di una pistola del protagonista presente nel film originale non manca nel film di Eli Roth e scelto per la locandina italiana.

Sciamano