Split

Aggiornato il Gennaio 26, 2017 da Il Guru dei Film

M. Night Shyamalan torna alle origini e realizza con Split un thriller psicologico complesso e sofisticato, ben sorretto dalla notevole prova interpretativa di James McAvoy.

Dopo i successi di film come Il Sesto Senso e Unbreakable, era fortemente atteso dai fan e dalla critica il ritorno di M. Night Shyamalan al paradigma primitivo del suo cinema.

In realtà il regista ha fatto tesoro anche dei risultati ottimi del suo lavoro precedente (The Visit) confermando la collaborazione con il team di produzione guidato da Jason Blum che lucidamente sintetizza l’essenza di Split: “Il pubblico potrà apprezzare Split a livello viscerale come ‘popcorn movie’, ma allo stesso tempo, sarà costretto a riflettere sulla natura umana, che poi è la vera idea di fondo e fissazione della carriera di Night”.

Natura umana che in Split prende le forme multiple di Kevin interpretato da un fenomenale James McAvoy vero e proprio mattatore della pellicola: Kevin è infatti un giovane mentalmente disturbato, con ben 23 personalità distinte e in lotta tra loro, che rapisce tre ragazze dopo una festa.
Quello che inizialmente si mostra come un consueto film di rapimento e prigionia, nasconde invece risvolti inattesi e in un certo senso anche destabilizzanti per lo spettatore.

“Voglio fare qualcosa di nuovo con ogni singolo film, realizzando cose che nessuno ha mai fatto”, dice Shyamalan. “E’ eccitante per me, ma allo stesso tempo è pericoloso e problematico…”.

Proprio questa è la forza di Split e del lavoro di M. Night Shyamalan che realizza una sintesi, in omaggio al Maestro Hitchcock, tra i ritmi e la tensione del thriller e l’indagine psicologica che nasce da un’esperienza personale del regista. Infatti, durante gli anni trascorsi alla New York University, Shyamalan ha seguito corsi di psicologia in cui è stato discusso il tema del Disturbo dissociativo di identità (DID), ed ha tenuto gli appunti sulle teorie della diagnosi, nel corso degli anni.

Così quando Shyamalan ha iniziato a mettere insieme la sceneggiatura di Split, si è documentato e ha letto molti casi di persone affetti da questa patologia, che hanno avuto un enorme impatto su di lui.

Il risultato è un film che intriga e in qualche modo lascia aperta le possibilità di un seguito… dopo che nel terzo atto il regista svolge la matassa e scopre le carte nascoste.

Alla sua uscita negli USA (20 gennaio) Split ha registrato un incasso record durante il primo week end dove ha raccolto 40,18 milioni di dollari diventando la quarta migliore apertura all time per un film di gennaio.

Vedremo se il film riuscirà a conquistare il pubblico anche nelle sale italiane dove è programmato a partire dal 26 gennaio.

Paolo Piccioli

Ecco il trailer di Split al cinema dal 26 gennaio

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