Franklyn (2008)

Aggiornato il Aprile 23, 2009 da Il Guru dei Film

Lo stile visivo è interessante e riuscito nel descrivere la dimensione onirica e distopica della “città di mezzo”, nei suoi oscuri viottoli e vecchi edifici opprimenti si aggira un vigilante mascherato che sembra l’incrocio tra l’uomo invisibile, il famous-monster della Universal, e la maschera spauracchio di “Scream“, lo slasher anni 90 di Wes Craven. Non si capisce bene perché Preest, questo è il suo nome, è in collera con l’ambiente che lo circonda e in fuga dalla polizia “ecclesiastica” (dei loschi figuri con tuba e vesti ottocentesche). “Franklyn” potrebbe insistere in questa direzione invece la “città di mezzo” è solo uno scenario secondario, irrompe difatti la realtà e i restanti tre personaggi principali che annaspano nella noia e nella composizione di un disegno criptico ideato dallo stesso McMorrow in fase di sceneggiatura.

Film: Franklyn

Ad alleviare una lunga catena di avvenimenti scollegati proposti in successione ci pensa la bellezza di Eva Green (“Casino Royale“), l’attrice francese è semplicemente magnifica e in “Franklyn” si sdoppia interpretando Emilia, un’artista fuori di testa con tendenze suicide (tra i pochi momenti felici del film compaiono proprio i suoi “esperimenti” di morte), e Sally, un personaggio-proiezione che ricorda al giovane Milo una vecchia fiamma. Il ragazzo in crisi dopo un matrimonio non andato in porto arriva ad idealizzare l’amore puro rinchiudendosi in uno stato mentale allucinatorio, il personaggio è interpretato dall’interessante Sam Riley fattosi notare nel film sulla vita del cantante Ian Curtis “Control“. Bernard Hill (“Gothika“) dona il volto al padre affranto Esser in cerca nei bassifondi di Londra del figlio scomparso David, un reduce dalla guerra in Iraq che lo ha reso squilibrato.

La faccia di Ryan Philippe (“Le vie della violenza“) si nasconde sotto la maschera di Preest, l’attore sostituisce l’indisponibile dell’ultimo minuto Ewan McGregor (“Episodio III la vendetta dei Sith“) e non convince del tutto nella sua interpretazione, basti dire che lo si apprezza maggiormente quando il volto è mascherato. “Franklyn” giunge quindi verso una conclusione piuttosto forzata se non assurda, nei pressi di un ristorante, in cui tutti i tasselli vanno al loro posto, un lungo percorso che ha sparso interrogativi e depistaggi con un livello della tensione piuttosto basso e un coinvolgimento minimo.

La pellicola non insiste sul versante del fantastico puro nonostante diverse riprese in CGI, preferisce creare un clima di attesa e straniamento che alla fine nuoce per evidenti limiti di regia e la costruzione dei personaggi si spezza di continuo con l’intento di giungere a un finale risolutivo che nel suo paradosso appare anche banale. “Franklyn” è la classica occasione sprecata, il riscontro ai botteghini in patria sono stati molto deludenti e la critica poco tenera.

Titolo Originale: “Franklyn”
Paese: Inghilterra/Francia
Rating: 5/10