Gli Abbracci Spezzati – Pedro, l’amore, il cinema e la vita

Aggiornato il Novembre 12, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Los abrazos rotos

Il nuovo film di Almodovar è una dichiarazione d’amore per il cinema e al tempo stesso un viaggio attorno all’universo dei sentimenti e della passione. Protagonista: Penelope Cruz.

 

 

Gli Abbracci Spezzati è un tipico film del nuovo Almodovar, quello cioé che ha abbandonato gli aspetti più folcloristci del suo stile, quel caos studiatissimo, febbrile e comicamente nevrotico che l’ha reso famoso, a vantaggio dello studio dei sentimenti e delle passioni, declinati secondo uno schema che non esclude mai l’amore per il cinema.

Il protagonista è il regista Mateo Blanco (Lluis Homar) che, rimasto cieco per un incidente stradale, è diventato uno sceneggiatore, ha assunto il nome di Harry Caine e, nonostante la menomazione e una bella quantità di ricordi dolorosi, continua a vivere un’esistenza piena. A fargli aprire i cassetti della memoria è il suo giovane assisente Diego (Tamar Novas): è lui il tramite per capire cosa abbia spinto Mateo a cambiare nome.

Il motivo si chiama Lena (Penolepe Cruz), donna bellissima, amante di un feccendiere che per amore produce un film di cui lei è la protagonista. Ma sul set scoppia la passione tra Lena e il regista che è proprio Mateo. Quando le riprese finiscono, i due fuggono assieme in macchina ma finiscono in un dramma. Ma c’è un’altra donna a legare il passato al presente: Judit (Blanca Portillo), madre di Diego e agente di Mateo e all’epoca sua segretaria e amante.

Film: Los abrazos rotos

Questo intreccio di amori e carriere, consente ad Almodovar di raccontare il cinema nel cinema: citando se’ stesso, con la descrizione del set del film galeotto che è una versione autoironica di Donne sull’orlo di una crisi di nervi con tanto di cameo di Rossy de Palma, ma al tempo stesso la cronaca di una produzione altrettanto sull’orlo di una crisi a causa dell’amore tra il regista e la protagonista. Citando Roberto Rossellini, quando i due amanti guardano Viaggio in Italia, oppure Louis Malle e Ascensore per il patibolo quando grazie alla voce di Jeanne Moreau Harry-Mateo supera un momento buio.

I film citati e lo pseudonimo scelto sono una dichiarazione d’amore, per altro già noto, per il cinema italiano, il noir, il melodramma. Ma per il protagonista, il cinema è anche lo strumento per superare il trauma del passato. Restano poi le passioni e i sentimenti, soprattutto l’amore e la determinazione, sempre più chiaramente manifestata nei film più recenti, di andare avanti e godersi la vita a dispetto di tutto quanto di negativo possa accadere.

Paolo Biamonte