Si è fatto un gran parlare de I Robinson perchè è un cartoon digitale in 3D realizzato dalla Disney. Un passaggio epocale per gli studios simbolo del cartone animato classico. Non per niente alla fine del film viene proposta una citazione di Walt Disney, il fondatore: Non passiamo molto tempo guardando al passato. Il motto è andare avanti. Che in questo caso significa accettare la sfida dei nuovi linguaggi e delle nuove tecnologie che da Toy Story a Shrek hanno rifondato il cartoon. Resta il fatto che per le generazioni cresciute con Fantasia e La spada nella roccia un cartone Disney in 3D è una sorta di rito di passaggio. La questione riguarda ovviamente gli adulti perchè i più piccoli, che sono i destinatari del film, se ne infischiano beatamente.
Il protagonista dei Robinson è Lewis, un inventore occhialuto, genialoide e pasticcione abbandonato dalla madre in un orfanatrofio. Il poverino combina tali e tanti disastri con le sue invenzioni da mettere in fuga i potenziali genitori adottivi. Deciso a incontrare la madre, mette a punto lo scanner della memoria. Ma prima di riuscire a mettere in atto l’esperimento, la sua scoperta viene rubata dall’Uomo con la Bombetta e dalla sua compagna Doris. In suo aiuto arriva il misterioso Wilbur Robinson che lo trascina in una sgangherata macchina del tempo grazie alla quale si trova catapultato nel futuro. E con grande sorpresa incontra la famiglia: mamma Franny che dirige una band di ranocchie, papà Cornelio, nonno Bud che ama vestirsi al contrario, zio Gaston che si diverte a farsi sparare da un cannone, zia Billie ossessionata dai trenini giocattolo, zio Art che fa consegne intergalattiche di pizza. Poi ci sono la Rana Frankie, un adorabile T-Rex e una Bombetta con gli artigli. Ovviamente l’incontro con la famiglia genera la classica serie di avventure e sorprese.
I Robinson è un film per bambini che pesca in un immaginario visivo che ricorda Jimmy Neutron, Le galline in fuga, Gli incredibili e o gli anime giapponesi e segue una struttura narrativa diretta, senza i livelli multipli di lettura dei cartoon alla Shrek. Certamente da segnalare la colonna sonora affidata a Rufus Wainwright, uno dei migliori talenti della nuova generazione del rock. Tra le voci italiane ci sono Carlo Conti, Serse Cosmi, Tiberio Timperi, Giovanni Muciaccia (il conduttore di Art Attack che e’ stato una delle piu’ popolari imitazioni di Fiorello).
Paolo Biamonte