Il Custode. Hooper? Il classico zombie

ImageAtteso dai fan come un evento, è l'opera più recente (negli Usa è uscito nel 2005) dell'autore di Non Aprite Quella Porta, Le Notti di Salem, Poltergeist. In contemporanea esce anche The dark, un horror sovrannaturale ambientato in Galles.  

Non Aprite Quella Porta, Le Notti di Salem, Poltergeist sono tre delle fonti fondamentali del contemporaneo Rinascimento dell'horror. Sono di Tobe Hooper, un regista che ha avuto un esordio folgorante, ha firmato tre classici della paura nei primi anni di attivita' e, dopo essere diventato una star, è entrato in crisi, tanto da doversi adattare a lavorare con budget sempre più esigui, commisurati alla qualità delle sue opere. Cionostante Hooper non è mai stato abbandonato dai fan che, attraverso la Rete, hanno accolto il suo nuovo film, Il Custode come uno degli eventi-chiave della scorsa stagione (Mortuary il titolo originale è infatti uscito nel 2005). L'uscita in ritardo di un anno sul resto del mondo, nella stagione generalmente considerata meno propizia, finisce per coincidere con un momento quasi di garanzia per i film horror che, potendo contare su un pubblico informatissimo, appassionato e indifferente alle regole del mercato, continuano a a fare delle ottime performance al botteghino (ma sulla Rete la cosa ha le proporzioni del fenomeno sociale e di costume). Questi dati evidentemente non sfuggono alle distribuzioni, tanto è vero che insieme al Custode questa settimana esce anche The dark, altro titolo del 2005, una vicenda soprannaturale ambientata in Galles, tra scogliere, un suicidio di massa legato a un rituale del passato, una donna annegata che torna tra i vivi e un nucleo familiare che deve confrontarsi con i messaggi dall'Annwyn, l'antico nome gallese di underworld.
Quanto al Custode è uno di quei film sui quali, nella maggior parte dei casi, il parere dei critici non coincide con quello del pubblico che, in generale, lo ha amato. Per dare al film  la giusta valutazione è necessario fissare un dato di partenza: Hooper non è più un regista di successo e, dunque, non ha più a disposizione la larghezza di mezzi di cui ha goduto in principio di carriera. Questo va detto per evitare che il confronto risulti brutale o che i tanti elementi comuni con La Macchina Infernale, il lavoro precedente, finiscano per diventare il principale strumento di giudizio. Tanto per essere chiari: Il custode è un classico film di zombie, giudizio che va inteso in un senso onnicomprensivo, a cominciare dagli stessi zombie – e qui veniamo alla questione budget – che sono ritratti come dei backup di quelli di Romero. Il bello dei film di genere, che poi è anche il loro limite fondamentale, è che, rivolgendosi ai fan, tanto più funzionano e sono amati quanto più rispettano i canoni. Il che, si può intuire, è una bella opportunità offerta agli sceneggiatori, sollevati dall'obbligo di essere originali. In casi come questi l' originalità è un sinonimo di abilità nell' usare in modo personale i canoni espressivi. La trama racconta di due fratelli che, morto il padre, devono seguire la madreche decide di traslocare e di andare a vivere in una casa abbandonata in un paese sperduto della California rilevando un'azienda di pompe funebri. La casa è in uno stato di avanzato abbandono e sulle pareti cresce rigogliosa un'alga che si nutre di sangue umano. Quando i clienti della ditta di pompe funebri cominciano a uscire dalle bare e dalle tombe la casa diventa un inferno. Che, e questo vorrà pur dire qualcosa, è uno dei posti più amati dagli appassionati di cinema del 21mo secolo.


Paolo Biamonte