Immortals (2011)

Aggiornato il Novembre 17, 2011 da Il Guru dei Film

ImmortalsIl fantasy mitologico diretto da Tarsem Singh.

1200 a.c., il re Iperione vuole liberare i Titani imprigionati dagli Dei dell'Olimpo, per farlo il tiranno ha bisogno di un arco magico che solo una veggente può individuare. Il giovane Teseo conosce il dolore della guerra mossa da Iperione, il ragazzo è un formidabile guerriero con un alleato nascosto: il divino Zeus, il suo vero padre. Con l'aiuto di alcuni valorosi Teseo tenta una disperata resistenza contro l'esercito di Iperione, lanciato verso il monte Tartaro per liberare gli infernali Titani.

Un'altra elaborazione spettacolare e molto libera dei miti dell'antica Grecia, dai produttori di "300" e in scia con il recente "Scontro tra titani", un film dai contenuti ben riconoscibili che tenta di sfruttare la carica figurativa di Tarsem Singh con risultati alterni. "Immortals" zoppica per una storia poco trascendentale e si rialza in alcuni passaggi suggestivi, a non convincere è l'inconsistenza dei personaggi e la debole forza propulsiva del racconto mentre appare affascinante l'estro visivo del regista, ancora riconoscibile sotto la coltre digitale-scenografica della grossa produzione hollywoodiana. A inizio film appare il più riuscito dei personaggi, il re Iperione di Mickey Rourke, che giustifica la sua ira verso gli Dei con una mezza frase, sul passato doloroso dei famigliari.

Immortals

Di contro il protagonista principale, Teseo, è interpretato dall'emergente Henry Cavill, prossimo Superman in "The Man of Steel", degno di nota solo per un fisico palestrato ma privo di ascendente, uno dei tanti aspetti che fanno perdere il confronto con il tellurico "300", vera pellicola di riferimento anche per "Immortals", che poteva contare sul trasporto dirompente del massiccio Leonida di Gerard Butler. Il film di Snyder appariva virile, anche troppo, forse per questo Tarsem inserisce allusioni omosex e in particolare nella raffigurazione degli Dei dell'Olimpo, muscolosi ma dal fascino effeminato ambiguo. Il ridicolo e il kitsch sono dietro l'angolo: i vestiti e gli accessori in questo caso paiono clamorosamente finti mentre lo Zeus di Luke Evans lascia perplessi, troppo ingentilito per ricordare un Dio assoluto e dai poteri spaventosi.

L'estetica ricercata degli scenari è in linea con i lavori precedenti di Tarsem, "The Cell" e "The Fall" seppure incompiuti hanno schiere di fans, il gusto delle geometrie e un innato spirito artistico delineano ambientazioni infernali, ispirate al cubismo e al Caravaggio(!), pregne di colori suadenti e vividi. Tra le scene migliori tutte quelle ambientate negli accampamenti delle truppe di Iperione, veri incubi a occhi aperti popolati da uomini forzuti e mascherati che si muovono in antri poco illuminati in un'atmosfera pesante, di sofferenza, rotta dalla voce calma e penetrante di un sulfureo Mickey Rourke, uno che da solo regge l'intera baracca, che può anche ricordare con le debite proporzioni il colonnello Kurt di Marlon "Apocalypse Now" Brando. Un altro bel momento è la preghiera delle veggenti, una danza ripresa dall'alto che si trasforma in un quadro psichedelico di corpi e colori, la componente visiva è arricchita anche dalle maschere usate da Ieperione e i suoi sottoposti: fantastiche, il Jason della serie "venerdi 13" è morto d'invidia, dei simulacri di malvagità pura.

Non manca la bellezza femminile, in primo piano la veggente Fedra di Freida Pinto ("L'Alba del pianeta delle scimmie") che si concede una notevole scena di nudo (lato B), circola però la voce di una controfigura, più defilata la Athena con il bellissimo viso di Isabel Lucas ("Transformers – La vendetta del caduto"). Si riconosce la mano di Tarsem nello scontro del Minotauro nel labirinto piramidale, la sequenza è una delle tante bagnate da effetti splatter cruenti, bisogna dare atto che al contrario di "Scontro tra titani" (2009) si tratta di un "R-rated", a sottolineare una serie di combattimenti violenti (il più coreografato verso il finale nella prigione del monte Tartaro) anche troppo debitori di "300", con ralenti enfatizzati e bullet time a volte stucchevoli ma non privi di forte impatto. Alcune cadute di tono, la pacchiana scena dello tsunami o l'incitamento alla guerra di Teseo, e di ritmo, l'entrata in scena del personaggio interpretato da Stephen Dorff, fanno parte di un film non del tutto convincente e riconvertito in 3D per affrontare il box office che ha risposto molto bene: apertura al n.1 in USA, seconda posizione in Italia.

Titolo Originale: "Immortals"
Paese: U.S.A.
Rating: 6/10