Aggiornato il Ottobre 25, 2012 da Il Guru dei Film
La pietra miliare dell’horror a episodi.
Walter Craig, architetto, giunge nei pressi di una casa di campagna per incontrare dei clienti, qualcosa però lo assale sino ad atterrirlo, è la sensazione di avere già visto quel posto e quelle persone al punto da conoscere alcuni eventi futuri.
Gli ospiti non si perdono d’animo e per trascorrere il tempo iniziano, a turno, a raccontare situazioni vissute legate al sovrannaturale.
All’interno del genere il sotto-filone degli horror a episodi è vasto e variegato, tanti sono i titoli, “Le Cinque Chiavi del Terrore”, “Tre Passi nel Delirio”, “Trilogia del Terrore”, solo per citarne alcuni, ma se bisogna risalire agli albori, in molti diranno che “Incubi Notturni”, in originale “Dead of Night”, è il primo vero horror a episodi della storia, e anche (ancora) uno dei più belli. L’ammirazione per questa opera aumenta quando si scorge che la data di produzione risale all’ormai remoto 1945, per quello che viene considerato come l’horror inglese più importante del periodo, quando l’esplosione horror della Hammer era ancora là da venire.
“Incubi Notturni” detta la struttura classica degli horror a episodi con un segmento principale portante, quello del personaggio dell’architetto Craig che si reca in una casa della campagna inglese, qui incontra altre persone che, una dopo l’altra, raccontano storie incredibili a sfondo fantastico a formare 5 episodi inquietanti intorno a fantasmi, strane presenze e oggetti malefici. Si inizia con la storia (Hearse Driver) di un pilota ricoverato in ospedale a seguito a un incidente che scopre di avere segnali premonitori su un’imminente sciagura (mostrata con deliziose miniature di automezzi), si prosegue con l’episodio (Christmas Party) ambientato nei corridoi e le soffitte di una vecchia casa in cui una ragazza, mentre si nasconde per gioco, incontra un misterioso bambino che piange.
Il terzo appuntamento, (The Haunted Mirror), è quello forse più ordinario e con meno brividi, sulla presenza di uno specchio stregato regalato da una donna al marito il quale scorge ogni volta nei suoi riflessi gli ambienti della stanza di un’altra dimensione. L’episodio “Golfing Story” invece è quello più sorprendente e bizzarro, pieno di humor (inglese), intorno alla contesa di una donna giocata a colpi di golf e la trasformazione fantasmatica di uno dei due spasimanti, per una serie di siparietti esilaranti e audaci degni della migliore (horror) comedy. Il pezzo forte di “Incubi Notturni” è però concentrato per il gran finale.
Il quinto e ultimo episodio, “The Ventriloquist’s Dummy”, è quello più famoso e ricordato, qui compare Hugo, il più inquietante dei pupazzi/bambole del cinema horror: un ventriloquo cade succube del suo inseparabile compagno inanimato(?), sino a precipitare nelle spire di una terribile ossessione fomentata da sconcertanti avvenimenti sottolineati dall’incombenza dello sguardo fisso di Hugo. L’episodio è diretto da Alberto Cavalcanti, dirige anche “Christmas Party”, gli altri segmenti sono diretti da Charles Chricton (Golfing Story), Basil Dearden (Hearse Driver) e Robert Hamer ( The Haunted Mirror). Il contro-finale è una sorta di riassunto allucinato dei 5 capitoli, strepitoso e agghiacciante, mentre la conclusione suggerisce la circolarità beffarda della realtà confusa con il mondo dei sogni, o meglio, degli incubi. Capolavoro.
Titolo Originale: “Dead of Night”
Paese: Inghilterra
Rating:9/10