La banda Baader Meinhof (2008) di U. Edel

Aggiornato il Novembre 5, 2008 da Il Guru dei Film

Film: La Banda Baader MeinhofTit. Originale: "Der Baader Meinhof Komplex"
Paese: Germania

La rievocazione dei violenti anni 70 segnati dall’azione terroristica della RAF, l’organizzazione armata di estrema sinistra tedesca, in un film rigoroso ed emozionante.

Verso la fine degli anni 60 la contestazione studentesca favorisce l’incontro di [[Andreas Baader]], impulsivo ragazzotto anti-borghese, con la giornalista radicale di sinistra [[Ulrike Meinhof]]. Unita dall’odio verso la società capitalista e l’imperialismo americano la coppia diventa il vertice di un gruppo d’azione armato (la RAF), con lo scopo di intraprendere una lotta marxista internazionale in favore del popolo e degli oppressi. Dopo una serie di rapine e attentati sanguinosi quella che viene definita "[[La banda Baader Meinhof]]" è stroncata dalle autorità con numerosi arresti che colpiscono gli stessi Baader e Meinhof. Il seme della rivoluzione non è comunque sconfitto e le nuove leve della RAF non tardano ad alzare la posta con clamorosi atti terroristici.

Ispirato dall’omonimo libro di [[Stefan Aust]], "La banda Baader Meinhof", si prefigge di rileggere gli anni di piombo tedeschi che partono dal 1967 sino al 1977, un decennio sconvolto dalle azioni terroristiche della RAF( Rote Armee Fraktion). L’abile sceneggiatore [[Bernd Eichinger]] ("[[Profumo- storia di un assassino]]"), con la consulenza dello stesso Aust, scandaglia il lato oscuro del movimento studentesco del ’68 esploso con rabbia in Germania un anno prima durante una manifestazione contro lo Scià di Persia [[Reza Pahlevi]] in visita a Berlino: uno studente fu freddato da un colpo sparato dalla polizia. L’apertura del film è dedicata a questo triste avvenimento in cui si può già notare una perizia nei dettagli e nelle scenografie encomiabile, un palpitante precipitare degli eventi che fotografa bene la tensione di quei momenti cruciali.

A distanza di decenni l’esperienza dei moti rivoluzionari del 1968 è ancora fonte di analisi controverse, si può comunque riconoscere nelle generazioni di allora una certezza-utopistica che mosse migliaia di persone verso scelte estreme: quella di potere cambiare il mondo anche con la forza. E’ quello che balenava nelle menti di Ulrike Meinhof, giornalista e intellettuale con un matrimonio fallito alle spalle, e Andreas Baader accompagnato dalla fidanzata [[Gudrun Esslin]], già protagonisti ne 1967 di un attacco incendiario ai danni di un negozio di Francoforte.
La liberazione sessuale, la rivolta contro l’invasione U.S.A. del Vietnam, l’insofferenza verso i genitori reduci dal nazismo, questo ed altro contribuisce alla nascita di un (auto)coscienza che traccia una linea definitiva tra coloro che combattono per la causa comunista e lo stato padrone guidato dai "maiali".

Nel 1970 Ulrike Meinhof supera le sue ultime incertezze nel momento in cui decide di partecipare all’evasione di Andeas Baader, catturato in precedenza, e dare vita al primo nucleo storico della RAF. Appoggiata da un largo consenso tra i giovani la RAF si rende protagonista di una serie di attentati dinamitardi con obiettivo alcune postazioni americane in Germania e di temerarie rapine in banca. Il montaggio della pellicola è implacabile nel seguire questa ininterrotta e densa catena di azioni e attentati, c’è indubbiamente un gusto spettacolare nelle riprese, inframezzato da efficaci filmati d’epoca che non fanno altro che accentuare il realismo della vicenda. Probabilmente "[[Munich]]" di Spielberg è il film che più si avvicina come stile all’opera di Uli Edel, anche per le parentesi simili ambientate in medio-oriente in Siria in cui la banda giunge per addestrarsi alla guerriglia e a Roma come turisti-fuggiaschi.

Le autorità non stanno a guardare e con metodica e fredda determinazione il capo della polizia Horst Herold, interpretato da [[Bruno Ganz]] ([[La Caduta gli ultimi giorni di Hitler]]), guida i suoi uomini alla cattura dei componenti della banda soprannominata "Baader-Meinhof". Nel 1972 inizia la seconda fase della RAF, quella più dolorosa per tutti e più inquietante, che termina nel 1977: i tre membri di spicco Baader , Meinhof e Gudrun Esslin sono incarcerati, ma tutti trovano la morte per suicidio , anche se in molti ritengono che in realtà si tratti di "omicidi di stato". Il film di Edel non ipotizza teorie e mostra sempre i crudi avvenimenti documentati, nel frattempo la seconda generazione della RAF ha compiuto alcuni tra i più clamorosi attentanti del decennio: l’assalto all’ambasciata tedesca a Stoccolma(4 morti), il dirottamento di un aereo di linea (1 morto civile, tutti eliminati i terroristi tranne uno), il sequestro del presidente della confindustria tedesca Schleyer (ex ufficiale SS) che sembra anticipare nelle modalità il sequestro Moro delle Brigate Rosse.

Nella Germania degli ultimi tempi il cinema sembra pronto per elaborare le pagine recenti più tristi e dopo "[[Le vite degli altri]]" (2006), ottimo film premiato con l’Oscar che racconta i disumani metodi di controllo utilizzati nella passata Germania Est, l’attenzione si sposta sui turbolenti anni 70 nell’opera diretta da Uli Edel già abituato a trattare temi scomodi, si pensi al drammatico "[[Christiana F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino]]" (1981).

La violenza viene ampiamente mostrata nella sua cruda durezza, il distacco che si vuole mantenere è evidente anche se la visione è filtrata con gli occhi dei terroristi, non vi è alcun riferimento alle numerose vittime innocenti e una certa ambiguità emerge anche nell’utilizzo della colonna sonora che emoziona con alcuni brani di [[Janis Joplin]], anche se la sequenza che forse andava evitata è quella della banda che sfreccia nella notte in macchina mentre gli Who cantano a tutto volume dalla radio "My Generation". "La banda Baader Meinhof" non prende una posizione precisa, per molti può apparire scandaloso, ma non glorifica certo i suoi protagonisti e neanche li condanna in quello che appare come un tumultuoso e appassionante affresco storico. Ottima prova degli attori: [[Martina Gedeck]] ("[[Le vite degli altri]]", "[[Le particelle elementari]]") è Ulrike Meinhof, [[Moritz Bleibtreu]] ("[[Speed Racer]]") interpreta Anderas Baader mentre [[Johanna Wokalek]] ("[[Barfuss]]") è la fanatica Gudrun Esslin, tutti molto somiglianti fisicamente ai veri terroristi della banda. Da vedere senza esitazioni.

Rating: 8/10