La Mummia: la tomba dell’imperatore dragone (2008) di R. Cohen

Film: La Mummia 3Il terzo capitolo della saga "La Mummia" si sposta in Cina ancora in compagnia della famiglia giramondo O’Connell alle prese con il risveglio di un antico imperatore e della sua armata di guerrieri in terracotta

Alex O’Connell (Luke Ford) segue le orme paterne da ricercatore e scopre in Cina la tomba del malvagio imperatore Quin Shi Huang ([[Jet Li]]), colpito in passato da una maledizione che lo ha pietrificato insieme al suo esercito. Il corpo mummificato dell’antico regnante viene trasportato a Shangai dove il generale fanatico Yang (Anthony Wong) si reca per risvegliarlo dal sonno millenario con l’aiuto di un prezioso amuleto, in possesso dei genitori di Alex, Richard e Evelyn O’Connell, arrivati nel frattempo dall’Inghilterra. Risvegliatosi l’imperatore Quin Shi Huang si reca in un luogo remoto dell’Hymalaya in cui acquisire i poteri necessari per fare risorgere la sua armata sepolta e conquistare il mondo. La famiglia O’ Connell si getta all’inseguimento del nemico aiutati dalla giovane Lin e la madre Zi Juan ([[Michelle Yeoh]]), la strega che secoli prima aveva lanciato l’incantesimo sull’imperatore.

Il terzo capitolo della saga creata da [[Stephen Sommers]] ("La Mummia", "La Mummia – il ritorno", "Van Helsing") attinge a piene mani nel passato tumultuoso della Cina riguardante le leggende intorno al primo imperatore Qin Shi Huang, figura storica che riuni sotto il suo dominio diversi regni , famoso anche per avere iniziato la muraglia cinese. Un uomo potente ossessionato dal concetto di immortalità al punto da ricercare luoghi magici capaci di sconfiggere la morte, la testimonianza più grande resta comunque la monumentale tomba eretta in suo onore, scoperta solo negli anni 70, in cui sono riposti migliaia di soldati in terracotta a guardia della camera funeraria dell’imperatore.

I primi minuti che precedono i titoli di testa condensano queste nozioni storiche con toni fantastici, introducendo una delle cose più interessanti e mal sfruttate del film: gli attori di origine orientale. Jet li ("Hero", "Fearless") è l’imperatore Qui Shi Huang, micidiale combattente e spietato condottiero, che per quasi tutto il film é costretto a convivere con una maledizione che lo trasforma in una sorta di tavoletta di cioccolato pronta ad esplodere come un vasetto di nutella riscaldato(ad un certo punto succede veramente), inoltre la sua sopraffina arte marziale é utilizzata solo brevemente. Michelle Yeoh è Zi Juan, la strega ingannata dall’imperatore che le ha ucciso l’amante sotto gli occhi, in cerca di vendetta anche al costo di rinunciare all’immortalità, un bel personaggio che però sparisce presto di scena per poi riapparire giusto il tempo di un frettoloso scontro con Qui Shi Huan che delude tutti coloro che ricordano bene i trascorsi comuni di Jet Li e della bella Michelle in film come "Thai Chi Master".

Fa il suo debutto in una grande produzione americana anche Anthony Wong ("The Mission", "Exiled", "Hardboiled"), un’icona del cinema di Hong Kong, relegato nel ruolo-macchietta del cattivo generale Yang che si accompagna ad una sexy assistente sfregiata interpretata da Jessey Meng, una top-model asiatica. Per i patiti delle arti marziali c’è da segnalare la presenza di Jackie Wu ("Legend of Zu", "SPL") che compare come uno dei sicari che attenta alla vita dell’imperatore nel prologo. La graziosa Isabella Leong ("The eye 3") è la misteriosa Lin, la ragazza che fa perdere la testa ad Alex.

"La Mummia: la tomba dell’imperatore dragone" nonostante i 145 milioni di dollari di budget delude sotto il profilo degli effetti speciali che appaiono per lo più posticci: le orde di soldati risorti in computer grafica ma anche le trasformazioni di Qui Shi Huan in drago con tre teste e in una sorta di orsacchiotto gigante(!). Nelle sequenze ambientate sull’Hymalaya, ottime le scenografie comunque, in un tempio che richiama il mito perduto di Shangri La, il luogo perfettto e puro sulla terra, fanno la loro comparsa anche degli Yeti che sembrano più che altro dei gattoni bianchi giganti che prendono a randellate gli scagnozzi dell’imperatore facendo la mossa del pugnetto quando li mettono k.o.

[[Rob Cohen]] subentra a Stephen Sommers nella postazione di regia, un autore che non ha mai fatto della classe il suo stile ("xXx", "Stealth", "Fast and Fourious"), ma riesce a replicare il successo ai botteghini dei capitoli precedenti con oltre 400 milioni di dollari di incasso, una strada spianata per il quarto capitolo che viene fatto anche intuire nel finale della pellicola che parla di mummie rinvenute in Perù.

Lo svampito ma coraggioso Kevin O’Connell è [[Brendan Fraser]], un attore miracolato che deve il successo a questa serie, afficancato dalla moglie Evelyn interpretata da Maria Bello ("A history of violence") subentrata all’attrice Raquel Weisz che invece ha preferito abbandonare il personaggio. Il giovane Luke Ford non si capisce come possa apparire credibile nelle vesti di Alex, il figlio degli O’Connell, in quanto nella vita reale ha soli 13 anni di differenza con Brendan Fraser (14 anni con la Bello) che al massimo può passare come fratello maggiore. Ridicolo.

John Hannah, lo zio Johnathan, ha il consueto compito di creare gags divertenti che faticano a strappare un sorriso in una pellicola che strizza l’occhio a Indiana Jones e a opere "esotiche" come "Hero" (2002), citata nella sequenza della pioggia di frecce e in alcuni combattimenti attenti a mostrare più gli svolazzi dei vestiti che i colpi dei duellanti. Che enorme spreco.

Tit.originale:"The Mummy: Tomb of the Dragon Emperor"
Paese: Germania/USA
Rating: 5/10