Aggiornato il Agosto 12, 2010 da Il Guru dei Film
"La tarantola dal ventre nero" però dopo il botto iniziale si adagia su una progressione ripetitiva, non sempre intrigante a causa di una sceneggiatura a tratti banale e deludente quando si tratta di venire al sodo, il finale frettoloso e inverosimile lo testimonia. Resta il buon mestiere della regia di Paolo Cavara, regista di mondo-movies e film d’autore ("I malamondo", "l’occhio selvaggio") disceso nei territori del cinema di genere, in seguito ancora frequentato con il noto thriller "E tanta paura", e un commento sonoro fuori dal comune, firmato niente meno che dal grandioso Ennio Morricone, diretto da Bruno Nicolai e pregno di concupiscenza nelle modalità vocali di una voce sospirata femminile e trame di attese inquietanti. Innovativo il design generale delle scenografie/ambientazioni composto di moderni centri benessere e palazzi che allora dovevano apparire nella loro struttura architettonica all’avanguardia, il riferimento è l’edificio in cui si svolge la movimentata sequenza di un inseguimento a piedi tra il commissario e un giovane fotografo. Il ritratto non proprio lusinghiero della società di 40 anni fà ricorda da vicino i giorni attuali per l’abuso di droga (cocaina), la rincorsa della bellezza fisica (le nuove prigione della civiltà occidentale : i centri benessere), il ricatto con foto compromettenti, ecc.
Cast femminile da favola con un’imberbe ma già deliziosa Barbara Bach, futura Bond-girl ("007 la spia che mi amava") e moglie di Ringo Star, inoltre si può apprezzare un’altrettanto giovane Stefania Sandrelli ("Sedotta e abbandonata") nel ruolo della moglie del commissario e la francese Claudine Auger ("Operazione Thunderball"), altra bella del periodo. Una parte anche per la più matura e nota Rossella Falk ("Il segno del comando"). Il commissario Tellini è il 29enne Giancarlo Giannini, bravo e pacato nella sua interpretazione, ancora agli inizi di un’intensa carriera anche fuori dai confini italiani ("Casino Royale"). Ambigua e ironica partecipazione di Eugene Walter, il futuro prete de "La casa dalle finestre che ridono". "La tarantola dal ventre nero", che titolo fantastico(!), è considerato all’interno del genere un piccolo gioiello, tra i migliori epigoni di Argento che viene richiamato nelle soggettive e atti preparatori dell’assassino, nascosto dietro a guanti di gomma e cappellaccio. Sale la nostalgia per un’epoca che non c’è più.
Paese: Italia
Rating: 7/10