La Vestale di Satana (1971)

Aggiornato il Luglio 21, 2011 da Il Guru dei Film

La maggior parte del film si svolge invece in un grande albergo costiero e, come tutti ben sanno ormai grazie anche all'Overlook Hotel visto nel successivo "Shining", un posto del genere fuori stagione non è il migliore dei luoghi possibili, lo stile liberty degli arredi accentua lo straniamento degli sposini Stefano e Valerie in viaggio verso l'Inghilterra per incontrare la nobile madre di lui che ignora il matrimonio del figlio. Legato a questo fatto la scoperta inquietante (e non spiegata) sulla vera identità della madre, intravista in una scena in contatto con Stefano al telefono. I ragazzi diventano presto l'interesse principale e morboso della contessa e la sua giovane assistente in una spirale fatale di attrazione e repulsione, la bionda Bathory di Delphine Seyrig ("Il fascino discreto della borghesia") è seducente nel linguaggio e look d'altri tempi, sembra una diva uscita dagli anni 30 in anticipo sulla Catherine Deneuve di "Miriam si sveglia a mezzanotte", al suo arrivo si scorge uno dei pochi personaggi tangibili, il portiere d'albergo che, sconcertato, ricorda di averla vista tale e quale decenni prima quando era ragazzo. Ilona (Andrea Rau) è il nome della giovane accompagnatrice della contessa, una splendida ragazza silenziosa e ammiccante, non è difficile immaginare come Stefano sia preda della sua bellezza.

La Vestale di Satana

In questo gioco di pulsioni sessuali irrefrenabili cade anche la bionda Valerie (Daniele Ouimet), l'unico personaggio ad apparire innocente, il vero perno di un menage a quattro condotto dalla contessa in momenti di perversa seduzione, il racconto delle torture che la donna bisbiglia a un inebriato Stefano, e di languida dolcezza, la lettura della mano di una sempre più confusa Valerie. Nei dintorni si aggira anche uno strano poliziotto in pensione che sembra sapere tutto sulla contessa e i suoi traffici, lo si incontra in singolari situazioni, in una sfida a distanza con le vampire lungo tutta la pellicola. Il regista tiene sempre desta la tensione (erotica) con una ricerca figurativa raffinata nei colori e corpi che appaiono caldi e sensuali, le sequenze spesso si chiudono in dissolvenze rosso sangue a pieno schermo. Verso il finale colpisce l'immagine iconica del mantello nero della contessa che ammanta nel buio una giovane vittima. Un vampire-movie originale dal fascino irresistibile come la sua protagonista principale. Il titolo italiano é bello ma fuorviante, quello internazionale è "Daughters of Darkness" mentre l'originale francese suona come "Le labbra rosse".

Titolo Originale: "Les Levres Rouges"
Paese: Belgio/Francia/Germania
Rating: 8/10