L’Alba del Pianeta delle Scimmie (2011)

Aggiornato il Settembre 29, 2011 da Il Guru dei Film

Film: L'Alba del Pianeta delle ScimmieLo spettacolare prequel del classico "Il Pianeta delle Scimmie".

Nei laboratori della Gen-Sys, una compagnia hi-tech farmaceutica, il giovane scienziato Will Rodman sperimenta sulle scimmie un nuovo virus nella speranza di trovare un antidoto all'Alzheimer, la malattia di cui è affetto il padre. Dopo un nefasto esperimento il presidente Jacobs ordina di interrompere la ricerca e di abbattere gli animali, Will però non se la sente di uccidere il neonato della cavia n.9 e decide di portarlo a casa.

La piccola scimmia, chiamata Cesare, crescendo dimostra incredibili capacità cognitive ereditate dalla madre, intanto Will prova a somministrare il virus anche al padre ridotto in stato confusionale dal morbo.

I collegamenti con il capolavoro capostipite "Il Pianeta delle Scimmie" sono ridotti al minimo in favore di una storia inedita che risulta come un riavvio della saga, dato il successo riscontrato (oltre 400 milioni di $ al box office) inoltre si prevede all'orizzonte almeno un altro capitolo di questo nuovo corso. Per i nostalgici del film con Charlton Heston, uscito nell'ormai lontano 1968, viene inserita la notizia di una spedizione su Marte finita nel mistero: l'attore interpretava un astronauta, in viaggio verso il pianeta rosso, caduto in un paradosso spazio-temporale e proiettato in un futuro dominato dalle scimmie. "L'Alba del Pianeta delle Scimmie" risulta cosi autonomo e allo stesso tempo all'interno di una mitologia ben delineata, nella felice scelta di focalizzare l'attenzione sulle creature e, in particolare, sul vero protagonista: il primate Cesare, il primo essere di una nuova razza.

Film: L'Alba del Pianete delle Scimmie

Si immagina un futuro immediato non meglio precisato, situato nella città di San Francisco, in cui l'uomo persegue la via del progresso, calpestando le vite di numerose cavie animali, all'interno di moderni laboratori scientifici. La scimmia paga la sua somiglianza con la razza umana che la considera una sotto-specie sacrificabile, come tutti gli animali del resto, la scienza però ha questa volta in serbo una contro-indicazione: un miracoloso virus finalizzato a combattere l'Alzheimer sviluppa nei primati nuove capacità di pensiero. Il film è ben congegnato nel delineare l'ascesa della figura di Cesare, da notare che la scimmia è modellata sul morphing dell'attore Andy Serkis, lo asseconda sin dalla nascita con mutamenti e ricostruzioni digitali che non fanno pensare troppo al fatto che si è di fronte a una massiccia computer grafica, insomma un ottimo risultato che mantiene viva la tradizione della saga, ai tempi dei primi film le protesi dei costumi suscitarono stupore per il forte realismo.

Meno bene la caratterizzazione degli umani che non destano particolari sussulti, il cast è suddiviso in buoni e cattivi senza troppe sfumature, la sceneggiatura si dimentica di dare profondità ai personaggi principali, come lo scienziato Will di James Franco che non emoziona mai nonostante l'incombenza del padre malato Charles (John Lithgow), i momenti più intensi sono invece tutti per Cesare che accumula esperienze sempre più dolorose e le sequenze più belle: l'abbraccio stretto a un atterrito Charles nel mezzo di una strada, dopo avere portato scompiglio nel vicinato. La consapevolezza di Cesare e la voglia di agire culmina nell'incontro con i suoi simili, nella prigione rieducativa dei primati della città, in realtà un centro di reclutamento cavie per esperimenti scientifici. Qui comincia, per davvero, il film con l'entrata in scena di nuove creature, ben riconoscibili come Maurice, un orango che conosce il linguaggio dei segni, e Buck, un gorilla gigantesco dalla forza bruta.

Senza rivelare troppo gli stratagemmi usati da Cesare, per inscenare una rivolta contro gli uomini, si può dire che la seconda parte della pellicola assume vette spettacolari ragguardevoli, che si propagano in tutta la città con eccellenti soluzioni scenografiche. Gli effetti speciali dominano ogni sequenza, si intuisce un impiego in grande stile dei green screen, utili per organizzare anche il momento più drammatico e coinvolgente dell'intero film: lo scontro sul Golden Gate tra le scimmie guidate da Cesare e le forze di polizia, una lunga battaglia con sparatorie, elicotteri e attacchi animaleschi selvaggi, veramente emozionante. Bello il finale immerso nella natura, anche questa tutta riprodotta in CGI, che apre le porte al sequel, divertente anche il contro-finale dal sentore post-apocalittico (a suo modo un altro rimando al film originale). Film diretto in modo egregio dal poco conosciuto Rupert Wyatt (classe 1972) che ha visto salire all'improvviso le proprie quotazioni.

Titolo Originale: "Rise of The Planet of the Apes"
Paese: U.S.A.
Rating: 7/10