Last Vegas

Aggiornato il Gennaio 20, 2014 da Il Guru dei Film

last vegasJon Turteltaub si gioca quattro autentici assi, Douglas, De Niro, Freeman e Kline, senza riuscire però a dare sostanza ad un copione troppo esile.

Un inatteso addio al celibato, da festeggiare in quel di Las Vegas, è l’occasione per la re-union di quattro amici ultrasettantenni che si troveranno a fare i conti con qualche vecchia ruggine e con lo spietato confronto con le nuove generazioni.

Questo l’incipit del film di Turteltaub per il quale va innanzitutto notato come sia certamente apprezzabile vedere attori pluri-premiati, in qualche caso vere e proprie leggende del cinema, mettersi in gioco allegramente in una commedia sulla “terza età” utilizzando tutta l’auto-ironia del caso per scherzare sui segni del tempo e sulla giovinezza che fu…

E da questo punto di vista, parlando in senso generale, i grandi attori americani dimostrano ancora una volta di saper guardare alla propria professione a 360 gradi, senza remore e senza paura di “sporcarsi le mani” con generi leggeri e con caratteri esplicitamente parodistici.

 

 

last vegas

 

 

E così abbiamo un De Niro “musone” e depresso in polemica con il resto del gruppo, un Kelvin Kline che punta alla scappatella forte di un’autorizzazione ricevuta dalla moglie, un Morgan Freeman in fuga dai parenti che sono in perenne ansia per la sua salute, e un Michael Douglas ricco e “piacione” in procinto di convolare a nozze con una ragazza decisamente più giovane di lui…

Personaggi sufficientemente bizarri e sopra le righe per creare un’aspettativa di divertimento.

Nel caso di Last Vegas però, neanche tutto il mestiere dei quattro “mostri” riesce a dare brio e verve ad un plot piuttosto prevedibile e ad una sceneggiatura che fatica a proporre gag e battute degne di nota.

Il ritmo del film è comunque buono e in termini di puro intrattenimento tutto scorre secondo le regole, ma la storia non decolla mai veramente e scena dopo scena si assiste ad un succedersi di eventi che strappano qualche sorriso e qualche sbadiglio.

 

Paolo Piccioli

 

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