Matrix Revolutions (2003)

Aggiornato il Aprile 9, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Matrix RevolutionsIl terzo conclusivo capitolo della celebre saga fantascientifica di “Matrix”.

La lotta tra le macchine e gli uomini della roccaforte sotterranea di Zion è giunta al culmine: centinaia di sentinelle-robot e trivelle meccaniche penetrano le ultime difese umane e iniziano la distruzione. Neo (Keanu Reeves), l’eletto, e la sua compagna Trinity (Carrie Anne Moss) tentano di raggiungere in superficie la città delle macchine nel disperato tentativo di fermare l’attacco. Nel frattempo il temibile agente Smith(Hugo Weaving), il guardiano di Matrix, acquisisce poteri sempre maggiori tanto da essere ormai un pericolo per le stesse macchine.

Matrix Revolutions” chiude con un sipario nero e toni malinconici una delle saghe più celebrate e discusse della storia del cinema. Il film viene girato in contemporanea con “Matrix Reloaded“, il secondo capitolo uscito solo pochi mesi prima nei cinema, scritto e diretto ancora una volta dai fratelli Wachowski (“Speed Racer“) intenti a concepire un ulteriore cambio di direzione alla vicenda che assume connotati drammatici e di sofferenza: “Matrix Revolutions” è l’episodio emotivamente più coinvolgente della trilogia.

Da molti considerato a ragione, più che un vero e proprio sequel, il secondo tempo di “Matrix Reloaded“; il film mantiene ancora una certa distanza dal primo episodio del 1999 nonostante riprenda diversi temi lasciati all’epoca in sospeso (i registi hanno sempre dichiarato di avere avuto in mente una trilogia per “Matrix”) per essere sviluppati in seguito: primo fra tutti la città delle macchine. I momenti action vengono in parte attenuati rispetto allo scatenato “Matrix Reloaded” (il film più divertente e spettacolare della saga) per introdurre atmosfere dense di dramma e personaggi curiosi: “l’uomo del treno”, interpretato dall’attore di culto Bruce Spence (“Interceptor il guerriero della strada“, “Dark City“), un personaggio virtuale di Matrix che traghetta i programmi in fuga verso il mondo degli umani, indispettito dalla presenza di Neo giunto in quel limbo della matrice mentre il suo corpo è ancora in uno stato confusionale nella realtà.

Neo nonostante i poteri sviluppati è anch’egli in balia degli eventi, una delle tante pedine del gioco che sta per giungere a uno scontro senza precedenti. L’amata Trinity, insieme al fido Morpheus (un sempre più gonfio e impresentabile Larry Fishburne) si spingono in suo aiuto all’interno di Matrix per ritrovarsi ancora una volta al cospetto del Merovingio (Lambert Wilson), una sequenza altamente spettacolare che vede i due eroi accompagnati da Seraph entrare con la forza in una discoteca (il “club hell”) per amanti del fetish e sado-maso, segue una sparatoria che ricorda quella attraverso il colonnato del primo “Matrix”: energumeni fasciati di pelle nera e orpelli bondage schizzano sulle pareti camminando sui soffitti pronti a scatenare una pioggia di pallottole.

Il precipitare degli eventi e l’imminente distruzione degli ultimi uomini della terra determina un clima piuttosto cupo, l’arrivo delle sentinelle a Zion costringe i suoi abitanti a una strenua battaglia praticamente corpo a corpo, tramite esoscheletri meccanici trasformati in armi da guerra: molto bella la sequenza del sacrifico del capitano Mifune (nome in onore al mitico Toshiro Mifune, “I sette samurai“). Le scenografie e gli effetti speciali sono grandiosi, per rendersene conto basti la sequenza dell’entrata delle trivelle all’interno della darsena di Zion. Lo sforzo produttivo si è concentrato in gran parte sulla computer grafica con esiti a dir poco felici, John Gaeta (“Matrix“, “Speed Racer“) è il guru che sta dietro all’equipe degli effetti ottici a cui si devono in gran parte le spettacolari visioni dell’attacco delle sentinelle e l’arrivo nella sterminata e inquietante città delle macchine.