Aggiornato il Luglio 16, 2009 da Il Guru dei Film
Tratto dal celebre videogame “Max Payne” un action-noir con protagonista Mark Wahlberg.
Il detective Max Payne (Mark Wahlberg) ha perso la famiglia, moglie e figlia appena nata, per mano di una banda di balordi che l’uomo ha eliminato tranne un membro rimasto ignoto. Max non si da pace e continua un’indagine personale per trovare l’assassino dei suoi cari che lo porta ad incontrare la misteriosa Mona Sax e la sorella Natasha, quest’ultima assassinata in circostanze poco chiare. Max e Mona seguono una pista di indizi che ricollegano i delitti allo smercio di una nuova droga sintetica, detta Valchiria, creata da una società farmaceutica in cui lavorava la moglie del detective.
Inizialmente classificato con il divieto “R” per sequenze esplicite di violenza il live-action di “Max Payne” ha subito alcuni tagli e l’abbassamento al più vantaggioso, economicamente parlando, PG-13: 85 milioni di dollari incassati a fronte di un budget di 35. Difficile comunque pensare che una manciata di minuti supplementari presenti nella director’s cut risollevino un film che purtroppo risulta noioso e, a sorpresa, avaro di sequenze d’azione che si riducono a due sparatorie movimentate: i dettagli di sangue eliminati si riferiscono proprio a questi scontri a fuoco.
“Max Payne” ha una sceneggiatura incerta e banale, il prologo nelle acque ghiacciate addirittura è preso di peso dalla sequenza finale di “The Bourne Ultimatum“, un adattamento che ha fatto storcere il naso ai fans del videogioco in terza persona omonimo, uno dei titoli per console più famosi e riusciti degli ultimi anni. Mark Wahlberg (“E venne il giorno“) è Max Payne ma la prova svogliata dell’attore è sintomatica di una storia che non riesce a reggere la pur breve durata della pellicola, una frettolosa rivisitazione del solito detective in cerca di vendetta che può essere digerita, dato l’argomento inflazionato, solo se supportata da personaggi solidi e una credibilità di fondo che invece latitano clamorosamente.