Il "Mortal Kombat" è un torneo di arti marziali che si tiene al volgere di ogni nuova generazione e vede schierate le forze del Outworld, gli esseri soprannaturali di una dimensione parallela, e alcuni dei migliori campioni della Terra. Lo schieramento che vince per dieci volte consecutive il torneo è dichiarato il dominatore assoluto, in questo momento l'Outworld ha vinto le ultime nove edizioni, manca solo una vittoria per schiacciare gli umani, le speranze del mondo sono ora riposte in un manipolo di valorosi lanciati in uno strenuo confronto.
Ai tempi, sono già passati più di 15 anni (!), il film entra nel cuore di molti ragazzini, si tratta in fondo di uno dei primi video-game movie della storia del cinema, in precedenza erano usciti "Super Mario Bros" (1993) e "Street Fighter- Sfida Finale" (1994), un'opera ispirata al picchiaduro "Mortal Kombat" incentrato su una serie violenta e ininterrotta di combattimenti tra fantasiosi contendenti. Il target del film è di sesso maschile, under 16, con nessuna voglia di storie complicate e particolarmente drammatiche, e il bersaglio viene colto in pieno, anche al botteghino, con oltre 120 milioni di $ d'incasso, un bel gruzzolo che spiana la strada al sequel ("Mortal Kombat Annihilation") e a una serie tv. Alla regia Paul W.S. Anderson, in pratica agli esordi, comincia a prendere confidenza con gli elementi cardine del suo percorso a venire, gli effetti speciali e l'azione, una dimostrazione ancora acerba ma già impostata nella direzione del nuovo cinema (digitale).