Mr. Brooks (2007) di B.A. Evans

Aggiornato il Luglio 30, 2008 da Il Guru dei Film

Mr. BrooksTit.originale: Mr.Brooks
Paese: U.S.A.

Insolita variante del genere "serial-killers" interpretata da un cast di grande richiamo: Kevin Costner, William Hurt e Demi Moore

Earl Brooks ([[Kevin Costner]]) è un uomo d’affari di successo felicemente sposato e padre di una bella ragazza, nessuno sospetta però che la sua psiche nasconde un terribile segreto: un’ irrefrenabile voglia di uccidere. Il detective Tracy Atwood ([[Demie Moore]]) si getta sulle tracce di Brooks che deve vedersela anche con il singolare ricatto richiesto da un giovane fotografo. Brooks sembra comunque avere in pugno la situazione anche perché a guidarlo c’è il suo alter ego Marshall ([[William Hurt]]), una proiezione diabolica immaginaria che lo asseconda nei crimini più atroci.

"Mr. Brooks" è un film ideato a tavolino da [[Bruce A. Evans]] e [[Raynold Gideon]], i produttori-sceneggiatori di piccole gemme anni 80 come "[[Starman]]" e "[[Stand by me]]", con l’intenzione di affrontare tematiche dark e inquietanti, poco frequentate dai due autori nel corso della loro carriera a braccetto, che comprende anche la sceneggiatura dell’action-comedy "[[Corsari]]"(1995).

Il film è diretto da Evans, seconda regia dopo "[[Un poliziotto in blu jeans]]" (1992), ma "Mr.Brooks" deve la sua realizzazione a [[Kevin Costner]] ("[[Balla coi lupi]]"), conquistato dalla sceneggiatura, tanto da volere fortemente la parte e figurare anche tra i produttori della pellicola. Inoltre è la presenza di Costner ad avere attirato l’amico [[William Hurt]] ("[[L’incredibile Hulk]]") e la celebre [[Demi Moore]] ("[[Ghost]]").

Il genere incentrato sui "serial-killers" è ormai logoro da tempo, dopo i fasti degli anni 90 ("[[Il silenzio degli innocenti]]", "[[Se7en]]"), difficile risulta avvicinarsi all’argomento senza correre il rischio di proporre situazioni risapute e poco avvincenti. "[[Mr. Brooks]]" non inventa nulla ma riesce ad avere un approccio inedito nel delineare una figura di serial killer affetto da una vera e propria crisi di dipendenza derivata dal piacere di uccidere, un "disturbo" che viene affrontato da Earl Brooks come una sindrome patologica paragonabile all’alcolismo (Brooks frequenta un corso di recupero di "alcolisti anonimi").

La pazzia del protagonista proietta la visione del personaggio di Marshall, interpretato da un diabolico e divertito William Hurt, una sorta di angelo custode votato al male che solo Brooks può vedere e sentire anche alla presenza di altre persone. I battibecchi e le discussioni tra Brooks e Marshall sono i momenti migliori della pellicola, in particolare nelle sequenze in macchina e nel frangente topico dell’esecuzione della giovane coppia di ballerini sorpresa in intimità ad inizio pellicola.

Purtroppo "Mr. Brooks" interrompe presto la tensione accumulata con l’entrata in scena del personaggio del detective Atwood, interpretato da una ancora piacente [[Demi Moore]] (classe 1962), che devia l’attenzione verso sotto trame di poco conto e rovina, in parte, anche l’ingresso del giovane fotografo Smith ([[Dane Cook]]) che incastra Brooks con foto compromettenti ma , a sorpresa, si dimostra pazzo tanto quanto l’uomo che vuole ricattare: l’unica cosa che non ha calcolato è l’ombra malevola di Marshall.

La regia denota un incedere para-televisivo e ulteriore carne al fuoco è fornita dall’ambigua figura della figlia di Brooks che sembra avere ereditato il seme della follia del padre, un tema che però non viene approfondito e lasciato cadere, ed anche le poche sequenze forti e sanguinolenti del film (il finale) non riescono a nascondere che "Mr. Brooks" è in fondo un’occasione mancata, nonostante un Kevin Costner in forma come non si vedeva da tempo, ottimo nel ruolo del disturbato Brooks intento a scacciare il male con preghiere inascoltate. Un film interessante che conta comunque numerosi estimatori del genere.

Rating: 6/10