Jacques Mesrine è stato davvero il nemico pubblico n.1 della Francia. Uno che, tra gli Anni ’60 e ’70, rapinava una banca, aspettava di sentire arrivare le macchine della polizia e andava a svaligiare una o più banche vicine. Un amante della buona cucina che ha rapito un milionario e gli ha cucinato il coniglio alla cacciatora. Uno che mentre era ricercato da tutti i poliziotti del Paese ha rilasciato un’intervista a Paris Match. Uno che sapeva come manipolare i media, che aveva mille identità e che, dopo essere evaso dai carceri più duri, aver vissuto in Spagna, Canada, è stato ammazzato dalla Polizia in pieno centro a Parigi.
E proprio da questa esecuzione comincia Nemico pubblico n. 1- L’istinto di morte, di Jean-Francois Richet, tratto dall’autobiografia che Mesrine ha scritto in carcere prima di una clamorosa evasione. Per un personaggio del genere gli inglesi hanno creato la definizione larger than life, più grande della vita. E se ne sono accorti Richet e la produzione che di film ne hanno realizzati due (il secondo capitolo uscirà il 17 aprile). Nemico pubblico n. 1 è il film di Vincent Cassel che è diventato Jacques Mesrine, ingrassando 20 chili in stile DeNiro e che si è totalmente calato nella parte di un ragazzo nato in una famiglia abbiente, che, dopo essere stato un militare ribelle durante la Guerra d’Algeria, poco a poco si costruisce l’immagine di gangster, di donnaiolo, rapinatore di banche, padre amorevole, artista della fuga, uomo violento, abile manipolatore e formidabile trasformista che, non per niente, fu definito ‘l’uomo dai mille volti’.
Per un attore un ruolo così è una manna e Cassel ha colto a pieno l’occasione in un film che è un biopic ma è costruito come un thriller, rispettoso sia della gloriosa tradizione del polar francese sia del classico cinema americano. Nel cast anche Gerard Depardieu, il boss della malavita francese che cerca di ostacolare l’ascesa di Mesrine e Cecile De France, la bella Jeanne Schneider con cui il Nemico pubblico n.1 forma una coppia alla Bonnie e Clyde.
Paolo Biamonte