Fargo: come nasce una serie tv da un capolavoro cinematografico

Aggiornato il Settembre 22, 2014 da Il Guru dei Film

Si è sempre molto reticenti a promuovere a pieni voti le ‘appendici’ o i remake dei capolavori cinematografici, ma con la serie tv Fargo critici e pubblico hanno fatto un’eccezione …

 

 

Presentata al Roma Fiction Fest, in Italia la serie arriverà a dicembre su Sky Atlantic, mentre negli USA già si lavora alla seconda stagione. Una sfida difficile quella di raccogliere l’eredità del capolavoro dei fratelli Coen datato 1996, vincitore di due Premi Oscar (Miglior Sceneggiatura e Miglior Attrice Protagonista) e di innumerevoli altri premi, troppi per elencarli tutti.

È nel 2012 che iniziano a crearsi i presupposti per la nascita della serie tv, quando la rete FX ha stretto un accordo con Joel e Ethan Coen, che – nel progetto televisivo – si limitano ad essere produttori esecutivi. La vera sfida – quella di scrivere la sceneggiatura – è toccata all’autore e produttore Noah Hawley, ben conscio della difficoltà di realizzare un prodotto che potesse essere all’altezza del film.

“Una cosa che ho amato del film – ha detto Hawley in una recente intervista rilasciata all’LATimes – è il fatto che tutti fossero incapaci di esprimersi. E non è qualcosa di cui un autore normalmente scrive. Di solito sei sempre alla ricerca della parola perfetta. Ma in questo caso perché usare una parola quando ne servono 10? Nessuno finisce mai una frase. Nella mia testa – per Lester, ad esempio – scrivere una frase completa è come offendere qualcuno”.

L’eccezionalità del film Fargo è, in effetti, nello stile oltre che nella trama e, a giudicare dal responso della critica, Hawley ha retto benissimo il paragone. Lo stesso si può dire del cast della serie tv, chiamato ad eseguire un compito non proprio semplice, quello di sostituire attori del calibro di Francis McDormand, William H. Macy e Steve Buscemi tra gli altri. Nella serie troviamo Billy Bob Thornton, Allison Tolman, Colin Hanks e Martin Freeman, attori più o meno famosi, ma – del resto – l’obiettivo di Hawley e della rete era proprio quello di scovare anche qualche talento nascosto.

“Ho parlato con la FX – ha raccontato sempre l’autore della serie – ed eravamo d’accordo sul fatto che per qualche ruolo volevamo grandi nomi, come Lester e Malvo. Molly poteva essere una scoperta. Ne abbiamo parlato proprio all’inizio ed è stato fantastico. Voglio dire, chi aveva aspettative su Allison? Nessuno l’aveva mai vista prima”.

Scelte che alla fine sono state premiate, visto che Fargo ha ottenuto 18 (18!) nomination agli Emmy, vincendone però solo 3 (tra cui quello per la Migliore Miniserie del 2014). Poco importa: Hawley non potrebbe essere più soddisfatto e il pubblico già freme per la seconda stagione. Si può chiedere di meglio?

by funweek.it/cinema