La casa che ispirò il film Up rischia di essere abbattuta

Aggiornato il Marzo 26, 2015 da Il Guru dei Film

Nel 2009 la Disney Pixar ha realizzato Up, uno dei film d’animazione più riusciti e amati dal grande pubblico ancora adesso.

Difficile dimenticare la casetta del suo protagonista, Carl Fredricksen, che doveva essere demolita dalle ruspe per costruirci sopra immensi grattacieli. La piccola dimora, invece, è volata via trasportata dai palloncini, permettendo all’anziano Carl di entrare in un mondo diverso, il mondo dei suoi sogni.

Il film, in realtà, è tratto da una storia vera: la casa, infatti, esiste davvero ed è situata a Seattle.
Simile a quella di Up anche nel design, divenne famosa nel 2006 quando Edith Macefield – la proprietaria 84enne – decise di non venderla a un’impresa edile che le voleva offrire un milione di dollari. L’azienda, però, acquistò i terreni limitrofi e costruì un enorme complesso che tutt’ora circonda la casetta.

La Macefield, grazie alla battaglia intrapresa per poter restare nella sua abitazione, divenne un simbolo della resistenza all’abuso edilizio. A dieci anni di distanza da quel rifiuto, i nuovi padroni di casa hanno dovuto mettere la dimora all’asta, in quanto sono riusciti ad accumulare debiti per 163 mila dollari. Il problema più grosso sta nel fatto che, dopo la lotta portata avanti da Edith Macefield, ora l’abitazione rischi nuovamente di essere abbattuta.

L’anziana signora, morta di cancro nel 2008, nella sua vita ha girato il mondo, esibendosi con il suo clarinetto (ha anche suonato con il celebre jazzista Benny Goodman). Nel corso della Seconda guerra mondiale era una spia e, per questo, è stata poi detenuta nel campo di concentramento di Dachau. La donna si era trasferita in quella che sarebbe diventata la sua casa per la vita nel 1952, dove ha passato più di sessant’anni. A lei è stato dedicato un festival di musica, in quanto considerata un’eroina popolare. Ancora oggi molte persone si tatuano quella graziosa casetta, che presto sarà ceduta all’asta o demolita e della quale rimarrà solo un dolce e vago ricordo.

by funweek.it/cinema