Profumo – storia di un assassino, l’odore del cinema

Aggiornato il Settembre 22, 2006 da Il Guru dei Film

Profumo - storia di un assassino, l'odore del cinema


Profumo e' un libro che ha avuto un successo straordinario. In senso letterale, fuori dall' ordinario, perche' si tratta di un best seller da milioni di copie e decine di traduzioni in tutto il mondo che appartiene al mondo della letteratura. Un'opera popolare ma colta, scritta perche' venga amata dal grande pubblico ma, soprattutto, apprezzata dall' elite critica. A Patrick Suskind e' riuscito lo stesso colpo assestato da Umberto Eco con Il nome della Rosa.
Per un libro del genere, il cinema e' un approdo sicuro. Nel caso di Suskind c'era pure l'ulteriore garanzia della sua capacita' di presa popolare rappresentata dal fatto che, in Italia come in altri Paesi, era uscito a puntate sul piu' importante quotidiano della borghesia, come accadeva con i feuilleton, con grande successo.
Ma a parte la complessita' della trama e il gran numero di personaggi, il problema piu' grande per Il profumo e' un altro: l'idea di base, geniale, c'e poco da dire, del romanzo di Suskind e' creare una storia noir su un personaggio che basa il suo deviato rapporto col mondo sull' olfatto. Il profumo e' la cronaca di un'ossessione che prende forma come una sinfonia di odori rispetto ai quali il profumo rappresenta l'idea perfetta. A rendere unico il protagonista e' il suo olfatto soprannaturale. La tecnologia non permette ancora di sentire gli odori di un film. Non a caso Stanley Kubrick defini' il libro infilmabile, mentre gente come Milos Forman, Tim Burton e Martin Scorsese non e' riuscita a completare il progetto.  Dunque si deve puntare sulla vista e l'udito. Esattamente quello che ha fatto Tom Tykwer (Lola corre), il regista di Profumo: storia di un assassino, che in Germania sta ottenendo un successo clamoroso, giocando tutto il film su primi piani e sapienti effetti musicali per sostituire le parole che descrivono i viaggi olfattivi del protagonista.
Profumo e' la storia di Jean Baptiste Grenouille (in francese rana) , un orfano parigino cresciuto in un istituto che non emana alcun odore ma e' dotato di un lfatto straordinarioe che viene venduto a un conciatore che gli fa fare l'operaio . Qui, pur  senza conoscerne i nomi, comincia a catalogare nel suo cervello tutti gli odori percepiti  dal suo straordinario naso. Tutto cambia con l'incontro con Baldini, un anziano profumiere, conquistato dal formidabile talento del giovane che ora frequenta un posto dove sono conservate le piu' rare e preziose essenze profumate. Il noir comincia con un omicidio involontario: Grenouille resta conquistato dal naturale profumo di vergine di una ragazza dai capelli rossi. Dopo averla uccisa per errore,  diventa ossessionato dall'idea di distillare il profumo di giovani vergini per creare il suo profumo di 13 note capace di colpire il cuore degli uomini. Per ottenere il suo scopo e' disposto a tutto, anche a uccidere donne innocenti.  Per questo comincia a chiedere al suo tutore di insegnarli i segreti della distillazione. Il film si sposta per questo a Grasse, nel Sud della Francia, in un certo senso il paradiso dei profumieri. Grasse vive dell'industria del profumo ancora oggi. Mentre il paese viene sconvoloto da una serie di morti misteriose di giovani ragazze, Grenouille continua la sua opera trovandosi questa volta di fronte a un altro personaggio piu' anziano di lui, Mr Richis, un ricco signore padre di Laure, la ragazza destinata a diventare la 13ma nota del famoso profumo.
Profumo: storia di un assassino e' un film europeo che utilizza la Computer Graphic in funzione narrativa, soprattutto per risolvere problemi di scenografia. Per il resto e' un'opera tradizionale ed elegantemente spettacolare,  con un cast dove spiccano il bravissimo Ben Whishaw, nel ruolo dell'amorale Grenouille, il mattatore Alan Rickman nei panni di Mr Richis e un clamoroso Dustin Hoflman che non si fa sfuggire l'occasione di trasformare Baldini in una delle sue maschere memorabili.

Paolo Biamonte