Prossima fermata – L’inferno (2008)

Aggiornato il Maggio 21, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Prossima fermata - L'inferno (2008) Da uno dei primi racconti scritti dal celebrato autore horror Clive Barker un film estremo e violento diretto dal giapponese Ryuhei Kitamura.

Los Angeles, il fotografo Leon indaga nella vita notturna della città in cerca di situazioni forti da immortalare in uno scatto che può regalargli l’agognata fama. Una notte in metropolitana Leon si imbatte in uno strano personaggio presente sul luogo in cui è stata vista per l’ultima volta una ragazza scomparsa, un uomo elegante e corpulento che porta sempre con sé una borsa voluminosa. Leon insospettito inizia a pedinarlo sino a scoprire una realtà terrificante che lo trascina in una discesa inesorabile verso le tenebre.

“Siamo tutti libri di sangue, in qualunque punto ci aprano, siamo rossi” è la frase scritta dallo stesso Clive Barker che introduce ai suoi “Books of Blood”, una serie di racconti brevi che hanno sconvolto la letteratura horror degli anni 80 e aperto un vero e proprio genere a parte, lo splatterpunk, costruito intorno a situazioni cariche di violenza e senza limiti. “Macelleria mobile di mezzanotte” è il feroce racconto presente in “Books of Blood Vol.I” (in Italia tradotto come “Infernalia“) che ha ispirato “Prossima fermata – L’inferno“.

La pellicola è l’esordio americano di Ryuhei Kitamura, quarantenne autore salito alla ribalta nel 2000 con uno dei più scatenati indie-horror del decennio: il martial-art-zombie-horror-movie “Versus“. Da allora il giovane regista ha visto crescere i consensi e, soprattutto, i budget a disposizione per opere come l’action-fantasy “Azumi” (2003) e il kaju eiga cha ha celebrato i 50 anni di Godzilla “Godzilla Final Wars” (2004). La storia originale ambientata a New York è stata trasferita a Los Angeles per abbattere i costi di produzione, troppo alti nella proibitiva grande mela. Le riprese in esterni sono comunque limitate e l’atmosfera claustrofobica della metropolitana in cui si volge la vicenda è stata salvaguardata.