Fa sempre notizia la morte di un attore ma quando la tragedia avviene sul set è indubbio che sconvolga ancora di più l’opinione pubblica.
Il pubblico infatti mai si aspetterebbe – forse con troppo ottimismo – che i personaggi noti possano restare vittime di malori o incidenti in un luoghi di lavoro all’apparenza idilliaci.
E invece è qualcosa che accade, anche se fortunatamente non troppo spesso.
Inutile dire che il caso più tristemente celebre è probabilmente quello di Brandon Lee – figlio di Bruce – scomparso sul set de Il Corvo nel 1993: l’episodio fece ancora più scalpore in quanto l’attore morì a causa di un colpo partito dalla pistola – presumibilmente scarica – di un suo collega durante una scena.
Destino infausto anche quello di Vic Morrow, morto sul set del film Ai confini della realtà nel 1982 in un brutale incidente: un elicottero fuori controllo cadde decapitando Morrow e altri due attori, che avevano appena 6 e 7 anni.
Un velivolo è stato anche la causa della morte di Paul Mantz, stuntman e pilota deceduto nel 1965 sul set del film Il volo della fenice. In seguito alla scomparsa di Mantz si parlò molto della possibilità che il pilota avesse bevuto prima di girare, circostanza che molti colleghi – tuttavia – hanno a lungo negato.
Roy Kinnear, infine, è morto nel 1988 sul set de Il ritorno dei tre moschettieri in seguito ad una caduta da cavallo che gli causò la frattura del femore. In ospedale il giorno successivo fu colpito da un infarto e a nulla valsero i tentativi dei medici di rianimarlo.