Reazione a catena – Ecologia del delitto (1971) di M. Bava

Aggiornato il Dicembre 10, 2008 da Il Guru dei Film

Film: Reazione a catenaDopo avere ridisegnato i confini del cinema gotico negli anni 60, Bava, sovverte anche i canoni dell’horror-thriller con un film anomalo e sorprendente. Uno dei titoli migliori diretti dal maestro.

Nei pressi di un’isolata baia marina avvengono misteriosi fatti di sangue che rimangono avvolti nel mistero. I pochi abitanti della zona sono impauriti ma sembrano anche nascondere inconfessabili segreti. Intanto anche un gruppo di giovani e una famigliola in roulotte giungono nelle vicinanze della località balneare.

Difficile parlare di [[Mario Bava]] senza sprecare elogi, impossibile non riconoscere l’importanza basilare di un autore capace di anticipare interi filoni e tendenze, ne sa qualcosa lo stesso [[Dario Argento]] ("Profondo rosso") e i vari epigoni del "giallo all’italiana" ma anche buona parte dello slasher americano paga i suoi debiti proprio nei confronti di "Reazione a catena", sono concetti ormai noti anche ai sassi che è comunque sempre bene ribadire.

Se [[La maschera del demonio]] (1960) è uno dei capolavori mondiali del cinema gotico e "Sei donne per l’assassino" (1964) rappresenta la nuova via del celebrato thriller italiano, "Reazione a catena" si mostra come un ulteriore evoluzione nel cinema della paura, di cui Bava è sopraffino cantore riconosciuto (gli indimenticabili "I tre volti della paura", "Operazione paura").

Girata nelle insenature del litorale circeo tra Sabaudia e Latina la pellicola è basata sul soggetto di Franco Barberi e Dardano Sacchetti, poi ritiratisi per dissidi, riscritto per lo schermo da Bava e altri due sceneggiatori. Sin dal prologo, un saggio di inquadrature inquietanti prive di dialoghi, si piomba in un clima angosciante e tetro che lascia in sospeso più di un interrogativo sugli eventi delittuosi che si susseguono, del resto "Reazione a catena" non ha dei veri e propri protagonisti ma bensì uno svolgimento corale, quasi causale nelle continue entrate di nuovi personaggi che infittiscono la storia.

E’ la descrizione di un’umanità eterogenea allo sbando, impegnata alla rincorsa di piccoli e biechi interessi (per lo più economici) che non devono essere calpestati, anche al costo di eliminare fisicamente eventuali ostacoli. E’ questa la piccola rivoluzione della pellicola: non vi sono regole, tutto può accadere e chiunque può essere un pericolo. Un ulteriore colpo di genio è l’enfasi posta sulla coreografia degli omicidi (già mostrata comunque nel favoloso "Sei donne per l’assassino), piuttosto numerosi e reiterati nella loro sanguinosa violenza, alcuni ormai passati alla storia come il celebre impalamento di due amanti sorpresi a letto (sequenza ripresa di peso nella serie "Venerdi 13"), oppure il colpo di falce inferto sul volto di un malcapitato giovane praticamente aperto in due. I notevoli effetti speciali sono curati da [[Carlo Rambaldi]] ("E.T.").

Solo verso la conclusione e, grazie ad un paio di flash-back risolutivi, si riesce ad arrivare a una logica perversa della vicenda, piena di intrighi e bassezze umane, che comunque viene messa in discussione da un beffardo e inquietante finale che sembra un’apologia del male puro, nascosto anche nel luogo meno insospettabile.

La fotografia è curata, come è solito fare per le sue opere, dallo stesso Bava che insiste su atmosfere crepuscolari e malsane, mentre il notevole score musicale é firmato da Stelvio Cipriani che in alcuni frangenti sembra omaggiare la maligna "In a gadda da vida" degli Iron Butterfly.

Tra gli interpreti si segnalano il bravo Luigi Pistilli ("Per qualche dollaro in più"), Laura Betti ("La dolce vita", "Il rosso segno della follia"), Leopoldo Trieste ("Lo sceicco bianco","Divorzio all’italiana") e la curiosa partecipazione di Claudio Volonté, fratello del più noto Gian Maria Volonté ("Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"), che morirà suicida in carcere nel 1977 dopo avere ucciso un uomo.
Un film dark nella sua accezione più sinistra, considerato da Mario Bava in persona uno dei suoi più riusciti e diretti con maggiore libertà creativa.

Paese: Italia
Rating: 9/10